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31esimo anniversario della strage di Capaci, Toma: “Non siamo disposti ad abbassare la guardia”.



In occasione del 31esimo anniversario della strage di Capaci che costò la vita al giudice Giovanni Falcone, a sua moglie, il magistrato Francesca Morvillo, e agli agenti della scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo, il presidente della Regione Molise Donato Toma ha inviato un messaggio il cui testo è riportato di seguito.

La mafia, non solo nella sua organizzazione territoriale, ma anche negli atteggiamenti di alcuni, continua a vivere, latente, nella nostra società. 31 anni dopo la strage di Capaci siamo ancora qui, fermi, a riflettere sulla forza della legalità e a onorare il ricordo del giudice Giovanni Falcone, di sua moglie, il magistrato Francesca Morvillo, e degli uomini della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

Ho in mente le parole della signora Tina Montinaro, vedova di Antonio, quando, a ottobre, arrivò in piazza Pepe, a Campobasso. All’ombra del Palazzo del Governo era esposta la teca che custodisce i resti della ‘Quarto Savona Quindici’, nome in codice della Croma blindata, andata completamente distrutta nell’esplosione. Nella sua preziosa testimonianza, disse che ognuno di noi ha il potere di contribuire a combattere la mafia: può farlo nel quotidiano, lavorando onestamente, denunciando il malaffare, lottando contro le prevaricazioni. Ad ascoltare quelle parole c’erano tanti bambini e ragazzi che non possono avere memoria della strage se non attraverso il nostro esempio, la nostra voce. Questo è il senso di ricorrenze come quella di oggi: ci siamo, sempre, e non siamo disposti ad abbassare la guardia, né il nostro sguardo sul passato, affinché il futuro sia più luminoso del bagliore causato all’esplosione del più vile degli attentati.

La politica ha il dovere di sostenere chi ha reso e renderà le nostra città dei luoghi più sani e vivibili, di essere più liberi in un Paese migliore.

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