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Verso le Regionali 2023, la situazione della politica molisana. Dai diktat di Greco verso il PD, al Centrodestra che deve ritrovare l’unità sostanziale. La campagna elettorale è già iniziata



Abbiamo appena archiviato le Elezioni Politiche per il rinnovo del Parlamento e come era facilmente prevedibile dal minuto immediatamente successivo alla diffusione dei dati definitivi è iniziata la corsa in vista delle prossime elezioni regionali che si terranno nella primavera del 2023. Analizzando la situazione politica della nostra Regione non possiamo non constatare che ognuna delle coalizioni, che saranno 2 o 3 scendere in campo, hanno da risolvere grattacapi in alcuni casi non dalla semplice risoluzione.

Se partiamo dalla probabile coalizione del “campo largo” ovvero quella che dovrebbe vedere alleati il Movimento 5 Stelle, il PD ed alcuni movimenti civici, dobbiamo andare in dietro di qualche mese per ricapitolare la situazione. Prima della caduta del Governo Draghi l’alleanza tra il partito di Letta e quello di Conte era dato oramai come un fattore assodato, anche qui in Molise, ma da subito dopo la caduta di Mario Draghi più di qualcosa si è rotto e difatti il Movimento ed il Pd hanno corso separatamente alle Elezioni Politiche, rimediando risultati che fanno ancora sperare qualcosa ai Grillini, mentre il disastro totale è stato rimediato da Letta e i suoi. A seguito di ciò tutte e due le parti in causa si sono rese conto, soprattutto a livello regionale, che alle prossime regionali bisognerà correre uniti per sperare nella vittoria. Ebbene se tutti se ne sono resi conto e lo hanno dichiarato, il segretario del PD Facciolla lo dichiarava già durante la campagna elettorale per le Politiche, quello che nessuno ha capito o sta facendo finta di capire è a chi spetterà mantenere il timone della coalizione e di conseguenza l’indicazione del candidato a Presidente. Greco all’indomani della vista dei risultati del voto delle Politiche in Molise che ha visto i pentastellati essere primo partito, ma senza eleggere nessuno, piazzandosi dietro il Centrodestra ma comunque sopra il Centrosinistra ha rilasciato dichiarazioni di fuoco che sono suonate più come diktat ai probabili alleati del PD. Per farla breve l’ex candidato presidente della Regione dei 5 stelle ha puntualizzato a Fanelli e Facciolla che a seguito del risultato prevalente nel voto delle Politiche dovranno essere i 5 stelle a dettare la linea e ad esprimere il candidato Presidente della coalizione se si vuole davvero arrivare ad un accordo, non risparmiandosi anche nella scorsa seduta del consiglio regionale di “punzecchiare”, non delicatamente a dire il vero, la capogruppo del PD Micaela Fanelli, la cui contrarietà all’alleanza con i 5 Stelle era trapelata già quando il PD avrebbe guidato la coalizione, figuriamoci adesso a ruoli invertiti quale possa essere la posizione dell’ex sindaco di Riccia in merito. Il nodo principale dunque da sciogliere per far nascere o meno questo famoso campo largo, è che anche a livello nazionale il PD, che al momento è nel caos con Letta che ha già le valigie pronte per Parigi, intervenga sulla questione delle alleanze per le regionali e indichi la strada agli esponenti locali. Una soluzione che crediamo richiederà tempo, vista la situazione pre congressuale del PD, e che ha un esito tutt’altro che scontato, aggiungendo una osservazione doverosa, non si può fare la somma dei voti dei due partiti ottenuti alle Politiche, per avere il totale che si potrebbe ottenere alle regionali. Come ha dimostrato il caso siciliano dove il 25 Settembre si è votato sia per le Politiche che per le regionali, l’esito finale delle due votazioni è stato completamente differente.

Se Atene piange, Sparta non ride diceva il famoso detto, e nel caso del Centrodestra molisano sembra calzi a pennello. Pur avendo vinto, come era prevedibile, le elezioni Politiche uniti in coalizione, il Centrodestra molisano è tutt’altro che unito, anzi, è diviso nelle visioni generali dei partiti che compongono la coalizione ma per di più c’è addirittura qualche partito che ha al proprio interno spaccature non da poco, quella più nota è sicuramente quella di Fratelli d’Italia che però a seguito della vittoria anche in Molise con l’elezione di Della Porta e Lancellotta in Parlamento ha fatto ben capire che il vento sta per cambiare all’interno del partito della Meloni che da anni ha visto il contrapporsi la linea del coordinatore regionale Di Sandro e dei suoi fedelissimi a quella dell’assessore Pallante e del coordinatore provinciale Della Porta dall’altra. In questo caso però gli elettori si sono espressi, e certamente da Roma non potranno far finta che nulla sia successo. Un partito della coalizione di Centrodestra che invece si stà spaccando al proprio interno a seguito proprio di quello che è avvenuto per le elezioni politiche è Forza Italia. La coordinatrice azzurra Tartaglione alla fine non è stata eletta così come l’assessore regionale forzista Cavaliere, ricordiamo che la Tartaglione sarebbe dovuta essere collocata da Berlusconi in un seggio blindato per garantirne l’elezioni stando alle indiscrezioni pre elettorali, invece si è ritrovata a dover correre sul proporzionale della Camera in Molise, dove il risultato era tutt’altro che sicuro. Parliamo di spaccatura del partito di Berlusconi perché si è notato anche già durante la campagna elettorale appena passata, influenti esponenti locali si sono allontanati dalla Tartaglione e da Cavaliere, schierandosi apertamente per candidati di altro partito della coalizione. Questo non può certo far vivere sonni tranquilli all’ex Onorevole Tartaglione, che comunque ricordiamo soprattutto negli ultimi mesi non ha risparmiato continue bordate al Presidente Toma, esponente di Forza Italia, facendo intendere che la sua ricandidatura non è cosa affatto scontata. Altro capitolo è la posizione della Lega che non ha mai nascosto tramite il coordinatore Marone il non gradire Toma e il veto assoluto alla ricandidatura dello stesso alle prossime regionali. Una situazione insomma davvero frammentata e complessa anche quella del Centrodestra che dovrà lavorare alacremente per cercare di risolvere al più presto le varie problematiche che lo affliggono, e sicuramente dobbiamo anche dire che dovranno arrivare chiari e decisi segnali da Roma, per far capire agli esponenti locali dove si vorrà indirizzare la barca e fare in modo di iniziare a remare di nuovo tutti insieme se non si vuole pregiudicare in partenza il risultato alle regionali del 2023.

G.D.A.

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