Non sappiamo cosa passa nella mente del presidente del Consiglio Salvatore Micone. A getto continuo sputa fuori sentenze contro Toma. Eppure, quest’ultimo lo ha votato come presidente del Consiglio insieme ad altri della maggioranza. Bella riconoscenza. È pur vero che in politica è bene sapere cogliere l’attimo giusto, saper attendere il momento giusto ma dire anche qualche bugia se occorre. Micone è il maestro in tal senso. Le dichiarazioni apparse su Primo Pano Molise hanno irritato tanti esponenti del centro destra, tra cui Mimmo Izzi che è il punto di riferimento dell’Udc molisano con Roma. Izzi è amico di vecchia data dell’on. Cesa con cui ha condiviso i momenti esaltanti del partito centrista. A lui queste esternazioni di Micone non vanno assolutamente giù. Se Micone continua di questo passo rischia di rimanere isolato non solo in Consiglio regionale ma soprattutto nel suo partito. Sinceramente le uscite di Micone ai più sono apparse fuori luogo dal punto di vista politico. Esternazioni fatte da un esponente del centro destra molisano che deve molto a Toma e non solo. Molti moderati non condividono il modus operandi del presidente del Consiglio regionale del Molise e si dissociano formalmente e sostanzialmente dalle sue dichiarazioni, anzi sono convinti del contrario. Al Molise serve un centrodestra coeso legittimato dal voto popolare e non dai soliti giochi di palazzo. L’uso politico del ruolo istituzionale è fuori luogo ma soprattutto scava ancora di più il solco della fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Questo è il momento delle scelte per affrontare le tante criticità che affliggono il Paese. Ai molisani poco importa se Toma sta simpatico o meno a Micone. A risolvere il dubbio ci penserà l’elettore con le sue scelte. Anche Micone dovrà confrontarsi con l’elettorato molisano. Si concentri sul giorno in cui si andrà a votare. Se è convinto di essere sulla strada giusta buon per lui. In caso contrario è destinato a finire sui carboni ardenti. Siamo di fronte a un quadro piuttosto triste di incomunicabilità tra essere umani, con attriti caratteriali che nulla hanno a che vedere con la politica. Micone fa parte di un mondo politico in cui il compito principale della destra (cioè il suo partito, L’Udc) era affrontare la sinistra, non mettere il dito nell’occhio a Toma che può essere o meno confermato alla guida della Regione Molise, ma non sarà di certo Micone a deciderlo.
Sempre sulle colonne di Primo Piano Molise apprendiamo questa mattina la risposta del Presidente Toma alle dichiarazioni di Salvatore Micone, che mentre la scorsa volta erano “passate inosservate” questa volta no. Il Presidente ci ha tenuto a dire la su ed a rispondere per le rime al Presidente del Consiglio Micone “Salvatore non vuole la mia ricandidatura? Esprimere dissenso è un suo diritto ma eviti slogan vuoti” così titola il giornale riportando una dichiarazione del Presidente, ed ancora leggendo l’articolo Toma respinge al mittente le accuse dichiarando che in merito di discontinuità nell’Assise, l’argomento si potrebbe chiamare Donato Toma. Una replica che sicuramente vuole sottolineare il fatto che durante la precedente legislatura, quella Frattura, Micone era seduto nei banchi opposti a quelli di oggi. La risposta più al vetriolo che Toma rilascia e che diciamo chiude l’argomento per il momento e quella in merito all’accusa sollevata da Salvatore Micone di mancato confronto con il territorio che Toma avrebbe perso. Il Presidente replica così “mi confronto con il territorio costantemente. io no ho tempo di distribuire targhe e medagliette, ho cose più serie a cui pensare”, questa la risposta al vetriolo di Toma nei confronti del Presidente del Consiglio e di alcune sue iniziative che hanno portato alla consegna di targhe e medagliette varie appunto. Toma chiude sottolineando che ha sempre avuto una ottima predisposizione nei confronti del Presidente del Consiglio, tanto da affidare allo stesso ed alla struttura consiliare l’organizzazione della festa dello sport, la gestione della formazione della Scuola di protezione civile, e di aver aumentato di circa 800 mila euro la dotazione finanziaria dell’Assemblea.
Uno scontro duro questa volta tra i due che si inserisce in una spaccatura del centrodestra molisano già molto frammentata attorno al nome di Donato Toma come prossimo candidato presidente alle regionali del 2023. La campagna elettorale è ufficialmente aperta da tempo, questo lo abbiamo sottolineato molte volte, ma non ci aspettavamo ancora stoccate da parte di Salvatore Micone, dopo la non bella figura rimediata l’ultima volta.