“La Chiesa non può pensare di gestire una Casa di Riposo, deve pensare alle anime”, è lapidario il segretario della UilTucs Molise Pasquale Guarracino mentre si ritorna a parlare della Casa di Riposo di Bojano ‘Ss. Cuori di Gesù e Maria’, la struttura di Terre Longhe-ricordiamo-fortemente voluta da Monsignor Antonio Nuzzi la cui vicenda ha scosso nei mesi scorsi tutta la comunità matesina ma non solo: la notizia dell’affido della gestione ad un nuovo soggetto della struttura con il conseguente licenziamento degli operatori, poi gli incontricon i componenti del Consiglio d’Amministrazione della struttura– di cui fa parte il sindaco della città matesina- Carmine Ruscetta –monsignor Bregantini e in prima persona il segretario generale della UilTucs, era poi arrivato lo stop alla procedura per dare in gestione e tutto sembrava volgere al meglio. Ora si ricomincia, perché ci sarebbe un nuovo Bando per cercare di trovare un gestore per la Struttura di Terre-Longhe. Contattiamo il segretario UilTucs Pasquale Guarrino.
“Don. Franco D’Onofrio, (presidente del Consiglio d’Amministrazione), deve pensare alle anime- afferma Guarracino-diversamente sarebbe come se domani mattina io mi mettessi a dire messa”
Segretario cosa potrebbe succedere con un nuovo Bando?
“Se il Bando viene fatto correttamente senza sponsorizzare gli ‘amici’ degli ‘amici’ allora non ci saranno problemi. Le aziende che vorranno presentare la propria offerta potranno farlo in maniera corretta e trasparente. Comunque e su questo – aggiunge – non vi è alcun dubbio farò e chiederò l’accesso agli atti”
Che cosa potrebbero rischiare i lavoratori?
“Per fortuna in Italia esistono leggi specifiche che tutelano i lavoratori e certamente- ribadisce-mi accerterò che non avvengano cose strane”
Nei mesi scorsi erano state raccolte migliaia di firme a tutela della struttura, una questione che ha riguardato tutto un territorio, questa la dimostrazione?
“E’ così vero questo che il primo a essere interessato dal problema è il sindaco di Bojano. Il Primo Cittadino è nel CDA e dunque è tra le persone che stanno procedendo a una valutazione dei documenti. Lui come sindaco è il primo a dovere affrontare il problema, perché è un problema che riguarda i ‘suoi’ cittadini del ‘suo’ territorio che lavorano in quella Casa di Riposo. Dunque se le cose non dovessero essere fatte in maniera corretta sarebbe certamente la prima persona dalla quale andremmo a chiedere conto”