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Fratelli d’Italia chiama le truppe a raccolta ma dal Molise, quasi nessuno risponde



Si è tenuta all’inizio di Maggio al “MiCo” di Milano, la conferenza programmatica di Fratelli d’Italia che, dopo la lunga pausa imposta dall’emergenza sanitaria, ha ripreso a riunirsi nelle manifestazioni nazionali di partito per iniziare a stilare un programma in vista delle politiche e cercare di stringere i ranghi.

Grande evento dunque, con un nutrito carnet di appuntamenti e tavoli programmatici, al quale hanno preso parte tutti i vertici nazionali ed europei del partito guidato da Giorgia Meloni.

Dal Molise peró nessuno degli esponenti regionali e locali ha accolto l’invito, ad eccezione dell’assessore regionale e capogruppo di FdI in consiglio regionale Quintino Pallante e del

consigliere comunale di Isernia, nonché dirigente di partito, Giovancarmine Mancini.

Neppure il primo alfiere molisano della Meloni, il Coordinatore regionale Filoteo Di Sandro, si è messo in viaggio verso il capoluogo lombardo, stessa scelta per l’ex governatore Michele Iorio che ha invece preferito vedere la tradizionale carrese di San Martino in Pensilis dal palazzo del Comune e per la consigliera regionale Aida Romagnuolo che ha deciso di farsi vedere ancor più vicino ai carri in competizione.

Dunque tutti assenti i pochi Fratelli molisani acquisiti.

Ma sarà davvero così?! Non sarà invece che i continui fallimenti del partito a livello locale abbiano creato un certo imbarazzo nei suoi rappresentanti tanto da scegliere di disertare la seduta?!

Si sa, nelle convention nazionali di partito si è soliti tirare le somme ed è inevitabile il

confronto con i colleghi coordinatori e amministratori di regioni in cui Fratelli d’Italia viaggia a vele spiegate. Gli esponenti Molisani in effetti avrebbero avuto poco da raccontare se non un lungo elenco di eclatanti fallimenti elettorali con consensi tutt’altro che degni di nota o addirittura facilmente eguagliati o superati da liste civiche imbastite all’ultimo minuto.

Il coordinatore regionale Di Sandro infatti, dopo il flop alle regionali prima e alle comunali di Campobasso poi, per non parlare del basso Molise, ha stentato anche ad Isernia non riuscendo a far eleggere neanche il suo pupillo assessore uscente.

Ma se Atene piange, Troia non ride. L’ex governatore Michele Iorio, che più di tutti spinse per la volata in solitaria di Fratelli d’Italia rispetto al resto della coalizione di cdx, regalando nel capoluogo pentro la vittoria al centrosinistra, ha dimostrato di non avere più lo smalto elettorale di una volta neppure nella sua città, chiudendo in bellezza con la mancata elezione del suo candidato finanche alle provinciali di Isernia.

Ma d’altra parte tutto questo combacia perfettamente con il reale assetto interno al partito, basti pensare a Iorio e alla Romagnuolo che pur essendo saliti sul carro di FdI, in consiglio regionale sono ancora rispettivamente capogruppi dei movimenti nei quali furono eletti (Iorio per il Molise e Lega) forse per non rinunciare ai “bonus” extra cui il ruolo di capogruppo dá diritto.

Pallante dal canto suo qualcosa in più a Milano ha potuto dirla, rappresentando la provincia di Campobasso dove qualche pedina ha saputo posizionarla e in qualità di membro dell’esecutivo regionale in quota ufficiale Fratelli d’Italia, al quale gli esponenti ufficiosi continuano a fare strenua opposizione.

Debolissimo e deludente il partito della Meloni sul territorio molisano ma pieno di sé tanto da voler viaggiare da solo perdendo puntualmente e sonoramente e in opposizione al governo regionale senza averne i numeri e l’effettiva legittimazione. Numeri che tuttavia, prima o dopo, a Roma vorranno vedere sul serio, anche in considerazione di quanto successo durante l’approvazione del bilancio regionale che ha visto Iorio e la Romagnuolo votare constantemente con le opposizioni facendo bicciare numerosissimi emendanti, salvo poi “rientrare” nei ranghi ed astenersi sulla decisione finale.

Gilda Ricci

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