Al Capitano Massimo Tosti, il Comune di Campobasso e l’Arma dei Carabinieri, hanno voluto intitolare il Largo prospiciente il monumento dedicato ai caduti dell’Arma, sito in c.da Colle delle Api a Campobasso.
Classe 1901, originario di Campobasso, Tosti è stato un ufficiale del X Battaglione Carabinieri mobilitato al seguito del IV Corpo d’Armata durante l’occupazione italiana dell’area sud orientale della Francia dopo la caduta di Parigi per mano dei Paesi dell’Asse il 25 giugno 1940.
È un nostro preciso dovere rendere omaggio ai nostri cittadini più illustri – ha detto la vicesindaco reggente, Paola Felice – Mai come in questi giorni dobbiamo mantenere sempre alta l’attenzione su temi quanto mai attuali e lavorare per promuovere la pace, la tolleranza e la giustizia in tutto il mondo.
Nel marzo del ’43 il Capitano Tosti, noncurante delle leggi razziali, svolse un’opera umanitaria senza precedenti nei confronti della popolazione di religione ebraica determinante per riuscire, insieme ad altri militari italiani, a portare in salvo un numero cospicuo di cittadini e a sottrarre alla furia nazista circa 4 mila ebrei – ha sottolineato il C.te Prov.le dei Carabinieri Col. Luigi Delle Grazie – Agli stessi furono garantite condizioni di vita più dignitose e forniti mezzi di sostentamento e documenti falsi che gli permisero di sfuggire alla Gestapo nazista e alla polizia del governo collaborazionista di Vichy.
Nel corso della cerimonia ufficiale che si è tenuta questa mattina a Campobasso, arricchita dalla presenza dei familiari del Capitano e da una rappresentanza delle scuole medie e superiori, è stata deposta una corona d’alloro e osservato un minuto di silenzio in onore dei caduti dell’Arma dei Carabinieri.
Ringrazio il Comune di Campobasso per aver portato a termine in breve tempo questo progetto che rende omaggio a un cittadino di Campobasso a cui le vicissitudini della vita non hanno permesso di fare ritorno nella sua città natale – ha commentato il figlio Giancarlo, anche lui Ufficiale dei Carabinieri – Mio padre era sì un “Giusti tra le Nazioni”, titolo che considero il premio Nobel dell’altruismo, ma era anche una persona di grande umiltà e riservatezza: non mi meraviglia che ci abbia nascosto cosa fece durante la Seconda Guerra Mondiale, forse perché aiutare le persone in difficoltà a rischio della propria vita lo considerava un mero compimento del proprio dovere. Mi auguro che la sua storia possa essere d’ispirazione per i giovani Allievi Carabinieri.
Con la cerimonia di questa mattina viene portato a termine un preciso percorso condotto in questi anni dall’Amministrazione comunale, voluto per rendere il giusto merito e onore a un cittadino di Campobasso che almeno idealmente può tornare per sempre nella sua città, ha aggiunto l’ex sindaco di Campobasso, Roberto Gravina.