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Politica, Sanità e Potere, la saga molisana. Terzo ed ultimo capitolo: “Il declino dell’Impero”.



“Sua Sanità” Patriciello ottiene il massimo e naviga a vele spiegate nell’era Frattura, i Molisani ignari di tutto, sempre di meno ringraziando Dio, gli riservano rispetto, sudditanza e timore reverenziale. Perché è risaputo, il potere logora chi non lo possiede o lo perde, e al contempo attrae e imprigiona chi finge di ripudiarlo.

L’ultimo e potentissimo stravolgimento politico che piomba in Italia ed anche in Molise è rappresentato dall’ “onda gialla” pentastellata. Alle elezioni Politiche del 2018 il Movimento Cinque Stelle conquista l’Italia e gli effetti della sua ascesa investono inevitabilmente anche la nostra piccola Regione. “Sua Sanità” in quella tornata elettorale decide di candidare il cognato Mario Pietracupa sul Seggio Uninominale della Camera Dei Deputati, mentre Michele Iorio, per non essere da meno, ci prova su quello Uninominale del Senato. Entrambi vengono spazzati via. Dopo questa debacle elettorale, Aldo Patriciello, inizia quindi a temere il peggio tenendo in considerazione che appena due mesi dopo si voterà in Regione, ed in cuor suo, “Sua Sanità” è consapevolissimo che se i Cinque Stelle mettessero le mani anche sul Governo regionale per lui e la sua egemonia in campo sanitario, sarebbero seri problemi.

Così “Sua Sanità”, non potendo più contare sul carrozzone di Frattura, ormai prosciugato e bruciato sia politicamente ma sopratutto agli occhi dell’opinione pubblica, idea e mette a segno un altro colpo. Trasferisce nuovamente armi e bagagli nel Centrodestra molisano. Pochissimi sanno che fu proprio lui l’artefice della candidatura di Donato Toma alle Regionali del 2018 per la coalizione di Centrodestra. Questo fatto ci impone una riflessione: mentre nel caso di Paolo di Laura Frattura, che ambiva alla poltrona più alta di Via Genova, fu proprio Paolo a chiedere l’aiuto di Patriciello, nel caso di Donato Toma è accaduto l’esatto contrario, fu “Sua Sanità” a cercarlo, a volerlo, a convincerlo, conscio di averne assoluto bisogno ma anche certo di poterlo, in qualche modo condizionare, in caso di vittoria.

Il Centrodestra unito alle elezioni Regionali del Molise della primavera del 2018, vince e vince anche bene, proprio grazie a Donato Toma, contro ogni previsione, che appena due mesi prima aveva visto il sud del Paese diventare roccaforte dell’onda gialla dei 5 Stelle. Toma infatti, registra un consenso personale che supera di oltre 2000 voti rispetto a quello accordato dai molisani alla coalizione.

Come da norma, Frattura decade da Presidente e quindi di conseguenza anche dal ruolo di Commissario ad Acta della Sanità, eppure né il Governo Gentiloni, né il successivo Governo Conte, nominano il nuovo Commissario per la Sanità in Molise, lasciando un vuoto di potere durato oltre 6 mesi. In questo lasso di tempo gli esponenti dei Cinque Stelle, regionali e nazionali, conducono una battaglia al fine di impedire che, da quel momento in avanti, il Presidente di Regione possa rivestire anche il ruolo di Commissario. Toma dal canto suo impugna questo provvedimento.

A quel punto il Governo, il 7 Dicembre 2018, nomina una nuova struttura commissariale per la Sanità molisana, il Generale della Guardia di Finanza in pensione Angelo Giustini in veste di Commissario, e la dottoressa Ida Grossi in quelle di Subcommissario. L’attenzione di “Sua Sanità” si focalizzerà su Angelo Giustini, ma di questo paleremo nella prossima trilogia.

Il 12 marzo 2021 Giustini , raggiunto da un avviso di garanzia emesso dalla Procura della Repubblica dì Campobasso, si dimette dal ruolo di Commissario ad Acta. Il giorno seguente anche Ida Grossi si dimetterà dall’incarico commissariale.

Il 31 Marzo del 2021 succede a Giustini, Flori De Grassi, ed Annamaria Tomasella come Subcommissario. La prima, di li a poco, ovvero il 31 Luglio dello stesso anno, rassegnerà le dimissioni, probabilmente poichè accortasi di qualcosa di talmente scottante nella situazione della Sanità molisana da costringerla a farsi da parte. La Tomasella invece, abbandonerà l’incarico il 31 Dicembre 2021.

Nel frattempo la Corte Costituzionale si pronuncia sul ricorso presentato dal Presidente Toma, in merito all’incompatibilità del Presidente della Regione di ricoprire anche il ruolo di Commissario ad Acta, dando ragione a Donato Toma. Di conseguenza si acclara che sussiste nessuna incompatibilità tra il ruolo di Presidente della Regione e quello di Commissario ad Acta. A seguito del pronunciamento della Corte Costituzionale, viene dunque nominato, il 5 Agosto del 2021, Donato Toma quale Commissario ad Acta per la Sanità molisana. Purtroppo quella che arriverà tardi è la nomina del Sub Commissario, figura funzionale e necessaria alla struttura commissariale, senza la quale il Commissario non ha alcun potere;

Il 31 Marzo del 2022, viene finalmente nominato per quel ruolo l’Avvocato Giacomo Papa.

Ora la struttura commissariale è nel pieno delle sue funzioni, e guarda caso da qui momento hanno inizio i problemi con “Sua Sanità”. 

E’ molto facile infatti, per i cittadini molisani, ricostruire l’evoluzione del logoramento dei rapporti tra il Commissario Donato Toma e “Sua Sanità” da quel momento in poi. Probabilmente a causa della reticenza del Presidente/Commissario a cedere alle forti pressioni che riceve, esponendosi così ad un quotidiano e ingeneroso stillicidio mediatico e politico.

“Sua Sanità” appare quindi come un Re nudo, che per anni è riuscito ad utilizzare la Sanità Regionale e l’indulgenza di chi la dirigeva come cassa per Neuromed & Co.

Spifferi autunnali infatti riferiscono che negli ultimi tempi il sistema bancario stia procurando più di qualche grattacapo alla stessa Neuromed.

Oggi tutto rischia di crollare, l’impero è sotto assedio, allo stremo delle forze e alla corte di “Sua Sanità, viene formata l’ “Armata Brancaleone” composta da testate online bisognose di introiti pubblicitari per quadrare i conti, emittenti televisive locali, a lui totalmente riconducibili, giornalisti prezzolati e politici della prima repubblica pluricondannati, per aiutarlo a seminare panico, dissenso nei confronti di Donato Toma, spingendosi delle volte al limite del reato di procurato allarme.

Come possiamo quindi, noi cittadini dal libero spirito critico, comprendere e decifrare ciò che accade intorno a noi, ciò che condiziona le nostre vite, ciò che mette a repentaglio la nostra dignità su questa terra molisana…con la verità, ma la verità, si sa, bisogna volerla conoscere fino in fondo, ed affrontarla poi senza paura.

Gilda Ricci

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