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Isernia, chiusura del Cinema Lumière. Il gestore risponde all’amministrazione comunale…



Non si placa la diatriba tra il Comune di Isernia e il Cinema Lumière, e se vogliamo possiamo aggiungere anche i cittadini pentri che resteranno senza cinema.
Ricapitolando, l’Amministrazione comunale di Isernia ha richiesto la riconsegna dei locali della “Sala Polivalente” di Via De Gasperi alla ditta concessionaria del servizio di gestione del cinema. “Tale provvedimento – come affermano dalla maggioranza consiliare – si è reso necessario in ragione della scadenza del contratto, avvenuta ormai da tempo, e della conseguente impossibilità di proroga o di rinnovo, alla luce anche della normativa vigente, nonché in considerazione dell’attuale condizione debitoria del gestore nei confronti del Comune. Tale iter amministrativo, che avrà come esito un nuovo bando di gara per la gestione della struttura, è stato avviato in modo che il relativo servizio possa riprendere nel più breve tempo possibile, al fine di regolarizzare la situazione e di regolamentarla, nell’esclusivo interesse pubblico e della cittadinanza. A tal fine, nell’ ultima seduta del Consiglio comunale, è stato approvato, per la prima volta, il Regolamento per la gestione e l’utilizzo della sala polivalente (attualmente Cinema Lumière)”.
Non ci sta però Mario Caruso, gestore dell’attuale cinema, ad essere diffamato, accusato pubblicamente di essere in condizione debitoia nei confronti del Comune: “In Riferimento alla comunicazione ricevuta dal Comune di Isernia in data 29/09/2022 – afferma Caruso -, posso dire semplicemente che le questioni saranno sicuramente oggetto di discussione davanti agli organi giudiziari. Detto ciò ritengo che ad oggi il contratto di gestione è ancora valido e vincolante tra le parti, ma al contempo non posso trattenere ed occupare una struttura pubblica contro la volontà dell’ ente proprietario, atteso che lo stesso ha deciso di restituire la struttura alla città attraverso la promulgazione di un nuovo bando e pertanto io da buon e onesto cittadino non posso esimermi da tale adempimento, non trattandosi ribadisco di un bene privato ma di un bene pubblico, con la speranza che nel più breve tempo possibile il cinema venga riaperto e restituito alla collettività come promesso.
Mi corre altresì l’obbligo di precisare che le affermazioni diffamatorie saranno perseguite a norma di legge trattandosi per altro di affermazioni non veritiere, mi riferisco in particolare alla presunta posizione debitoria del gestore”.

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