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Isernia, Palazzo Jadopi. “L’inerzia passata del potere locale, i meriti del Comitato Civico del C.S.”, la nota del Pcl



Pubblichiamo nota del Pcl ad oggetto “Lo storico Palazzo Jadopi – l’inerzia passata del potere locale, i meriti del Comitato civico del Centro Storico”.

Dopo tanti anni di piccoli lavori privi di risvolti significativi ed anche contestati per la tipologia di intervento non idonea alla conservazione del bene culturale, e di colpevole inerzia non solo delle stesse giunte Regionali ma anche delle passate amministrazioni di Isernia, finalmente ad ottobre del 2022 è stato previsto dalla Regione l’inizio dei lavori di recupero dell’edificio storico, il Palazzo Jadopi, lasciato per anni nell’abbandono, con lo stanziamento di 2 milioni e 400 mila euro.

Ma si deve dare atto che a fronte dell’inerzia del potere locale, è stata invece utilissima a raggiungere questo traguardo la intensa attività del Comitato Civico del Centro Storico, alle cui numerose istanze e proposte in merito al recupero e alla valorizzazione del bene culturale, le varie giunte di Isernia sono rimaste sorde ed inattive non meno di quelle regionali.

A partire dalla Giunta comunale di destra Melogli-Mancini-Rosa Iorio, che, ad esempio nel 2008, profondeva notevole impegno solo per spese inutili e dannose come l’aumento a 258 mila a quasi 4 milioni di euro del compenso al progettista dell’inutile e dannoso “lotto zero” , milioni posti carico del Comune (cioè degli abitanti di Isernia), con buco finanziario coperto dal governatore Iorio: ma già con quella disponibilità se correttamente destinata ad opere utili, si sarebbero potuti avviare sin da allora i lavori, e ben più consistenti dell’attuale appalto, ed Isernia avrebbe potuto già avere un “punto di d’ingresso” straordinario se adeguatamente valorizzato.

Sino alla Giunta D’Apollonio retta dal partito della Meloni, giunta che, anch’essa impegnatissima nel causare solo disastri sociali (dalle strisce blu alla privatizzazione tributaria e quant’altro), non mosse un dito neanche di fronte alla possibilità di gestione del bene culturale in comodato d’uso (cioè gratuito) concedibile dalla Regione, e nonostante sollecitata in tal senso dal suddetto Comitato del Centro Storico.

Così come ignorò gravemente l’altra proposta del suddetto Comitato supportata da centinaia di firme, intesa alla creazione, previa acquisizione, di “un piccolo parco verde” nell’area adiacente il Palazzo Jadopi rimasta abbandonata e nel degrado dal 1943. Ed invero neanche la nuova Giunta ha inserito in bilancio tale ottima proposta del Comitato.

In ogni caso almeno lo stanziamento finalmente c’è; ora si tratta però di esercitare il giusto controllo sociale e democratico:

a)- sulla progettazione ed esecuzione dei lavori affinché siano rispondenti alle esigenze dell’ottimale recupero del bene culturale e alle regole dell’arte, tenendo presente che il profitto privato cozza con esse;
b)- sulla decisione della destinazione d’uso che dovrà essere all’altezza del compito, cioè tale consentire davvero di fare di questo Palazzo Storico, anche per la ubicazione, il principale punto di accoglienza e di informazione culturale della città e sulla città, una sorta di sua “porta d’ingresso”.

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