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Elezioni politiche: Salvatore Micone si rende disponibile per una candidatura al Senato con l’UDC

Salvatore Micone, Presidente del Consiglio regionale



Salvatore Micone ha dato la sua disponibilità all’Udc per una candidatura al Senato. Una richiesta legittima la sua. Ma cosa ne pensano Toma, Cavaliere, Cotugno, Pallante, Niro, Calenda, Di Baggio, Di Lucente e altri big del centro destra molisano? Non vorremmo essere nei panni di Micone ma il suo comportamento negli ultimi anni, nei confronti della giunta Toma, non è stato esemplare dal punto di vista politico. Più volte si è messo di traverso alle decisioni assunte dalla giunta mettendo in serio pericolo la stabilità dello stesso esecutivo regionale. E pensare che per ben due volte i consiglieri e assessori che appoggiano Toma lo hanno eletto Presidente del Consiglio. Lo hanno eletto loro non Facciolla, Fanelli, Greco e compagnia bella. Ora ci vuole tanto coraggio, e anche faccia tosta, a volersi candidare al Senato. Se in politica contasse la coerenza Toma e i suoi amici dovrebbero dire a Micone: “Adesso conta solo su te stesso”. Non sappiamo se alla fine Micone, in quota Udc, sarà candidato al Senato, Ma se così fosse non vorremmo essere nei suoi panni. Il suo comportamento ha fatto saltare negli ultimi tempi i nervi a molti esponenti di spicco del centro destra molisano. Ci sarebbe una sola via d’uscita. Quella delle scuse pubbliche. Micone dovrebbe dire ai suoi amici del centro destra: “Scurdammec u passat”. Solo un atto di umiltà consentirebbe a Micone di stare tranquillo. Nel caso in cui questa sua mossa non ci fosse sarà bene che valuti a fondo una eventuale candidatura al Senato. Sul suo nome al momento ci sono troppi veti. Nel nostro modo di vedere e di fare politica, la coerenza viene prima di tutto. Un requisito indispensabile per istaurare un sano rapporto con gli elettori e con gli amici che sostengono un comune progetto. Il pensiero politico di tanti esponenti ha un solo fondamento, il “buon senso”, una caratteristica imprescindibile del proprio cammino e di quello dei tanti addetti ai lavori, che oggi tra mille sforzi continuano a fare politica, con rettitudine e con grande impegno. Sia chiara una cosa: Micone può candidarsi al Senato ed è un suo diritto, ma è proprio sicuro che avrà l’appoggio di chi ha continuamente messo in difficoltà in seno al Consiglio Regionale? Il presidente del Consiglio ha sbagliato tattica o quanto meno è stato mal consigliato. I sondaggi prevedono un successo del centro destra. Ma su Micone convergeranno i voti dei big molisani? Tutto qui sta il dilemma. Staremo a vedere cosa accadrà nei prossimi giorni. Qualcuno non vede l’ora di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. È inevitabile che frequenti cambiamenti d’umore nella stessa maggioranza non sono apparsi lineari. Si può perseguire una politica fino a un certo punto; diventa poi evidente che non può essere portata avanti oltre, altrimenti il giocattolo si rompe. Finora Micone ha dato prova di saper condurre una lunga battaglia di opposizione con qualche ragione e con molte concessioni alla demagogia. È venuto il tempo anche per lui di mettere in soffitta quell’armamentario, di finirla di mettere in difficoltà Toma e i suoi assessori che hanno il solo torto di non pensarla come lui ma che hanno un’idea di come si serve il Molise diversa dalla sua.

G.D.A.

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