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Isernia, come abolire subito le strisce blu. La nota del PCL



Pubblichiamo nota del PCL

Per onestà del vero la nuova giunta Castrataro ha fatto un passo avanti laddove, contrariamente al fanatismo blu della precedente giunta delle destre, concorda con quello che sosteniamo da anni: Isernia non ha bisogno dei parchimetri e vanno perciò aboliti.

Tuttavia, per la eliminazione di quest’ennesimo pasticcio socialmente dannoso ereditato dalla giunta di destra, il metodo proposto dalla giunta Castrataro è totalmente sbagliato.

 

La revoca è errata ex se, perché salvando e validando tutti gli effetti precedenti, diventerebbe una decisione arbitraria unilaterale facilmente impugnabile dalla società e foriera di richieste risarcitorie con ipotetici danni erariali. L’accordo dietro esborso indennizzo presuppone il riconoscimento di un immaginifico danno da pagare in favore della società privata, peraltro quantificato non si comprende con quali parametri, dunque a carico della popolazione già vessata da ticket e multe indebite. Ed anche qui con ipotesi di danno erariale.
Peraltro il quadro paradossale: la società privata da un lato incamera ingenti ticket e compensi per multe dai malcapitati utenti, dall’altro, salvo cortese smentita, non ha versato i canoni di 150 mila euro annui né ha provveduto al rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale bianca e per disabili (solo quella blu, ovviamente).

Chiediamo perciò alla Giunta Castrataro di cestinare immediatamente e senza indugio queste proposte assurde e dannose per il Comune e la popolazione, pensate in totale prostrazione e subalternità al capitale privato, esattamente come faceva la precedente giunta di destra.
Con la nostra articolata e dettagliata istanza abbiamo perciò riproposto alla nuova giunta Castrataro, sin dal suo insediamento, le uniche soluzioni possibili a tutela della collettività vessata da questa ennesima macelleria sociale delle strisce blu:
– Procedere immediatamente ad inibire alla società la attività di imposizione e riscossione dei ticket, per assenza di titolo, atteso che mancano: il contratto di affidamento, le delibere consiliare, di Giunta e l’Ordinanza che stabiliscono la tariffa del ticket per gli anni successivi al 2018;
– Attivare l’iter di riesame ed annullamento degli atti consiliari e di giunta in sede di autotutela per tutte le note e gravi illegittimità già elencate in dettaglio, circa la deliberazione consiliare n.18/2018 istitutiva dei parchimetri (carente di motivazione giustificativa e di dimostrazione del rispetto dei parametri di legge urbanistici – giuste proporzioni tra stalli blu, abitanti e metri cubi residenziali per area -), il bando di gara difforme dalla delibera consiliare, l’affidamento in violazione del codice dei contratti pubblici (poiché avvenuto con consegna d’urgenza non prevista nel caso di specie), assenza di contratto di concessione, transazione di giunta nulla poiché priva di autorizzazione consiliare, e quant’altro già reso noto;
– Intimare di conseguenza alla società la restituzione di tutti i ticket e compensi su multe riscossi, attesa la suddetta assenza di titolo e di tariffa deliberata;
– Ordinare al vigile urbano comunale di cessare l’attività di emissione dei verbali di multa su segnalazione della società (sempre annullati con sentenza per le illegittimità predette), atteso che per quanto sopra non esiste il titolo per imporre il ticket;
– Rinunciare alle impugnazioni in Tribunale delle sentenze di annullamento delle illegittime multe, avendo constatato quanto sopra.
E se ci saranno danni erariali, questi di certo non li dovranno rifondere il Comune e la popolazione che sono parte danneggiata: sarà la Corte dei Conti se del caso ad individuare gli eventuali responsabili del disastro, tra singoli esponenti comunali e società privata.

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