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Il Campo Largo interessa i molisani?



Il campo largo per Letta rischia davvero di restringersi sempre di più. Il segretario del Pd è in evidente difficoltà. Non solo si trova sotto il fuoco amico di ingombranti esponenti democratici votati alla causa del pacifismo a tutti i costi ma è anche circondato danumerosi cecchini del Pd. E senza se e senza ma è in ostaggioanche dei turbolenti alleati pentastellati. E se tutto ciò ancora non bastasse, ad appesantire la vicenda politica ci si mettono anche esponenti della sinistra tradizionale, a cui dare conto. La stessa situazione si verifica in Molise dove a un anno dal voto sia alle regionali che alle Politiche il cosiddetto “Campo largo” ancora non è una certezza. Anzi… Il Partito Democratico ci sembra sempre più frazionato e a ranghi scomposti, con fazioni e cani sciolti. Personalità politiche che costringono Facciolla a porsi uno spinoso quesito? “Quanto possono minare il “Campo Largo gli attivisti M5S?  Passare dal modello elettorale vigente, che obbliga a coalizioni ampie e spesso forzate da costrizioni meramente numeriche, al proporzionale, col quale ognuno si presenta da solo, aprirebbe un “tana libera tutti” che affrancherebbe grillini e demdall’obbligo di sopportarsi a vicenda. Il movimento 5 Stelle dovrà valutare cosa accadrà tra qualche mese. Al momento tra le conseguenze della scissione dei dimaiani, oltre alla fine ormai conclamata dei 5 stelle, c’è un’altra debacle: quella della strategia del “Campo largo. Facciolla segue passo dopo passo Letta che almomento ancora non è chiaro sulle future strategie politiche. Dopo la scissione tra Conte e Di Maio anche in Molise si sono aperti nuovi orizzonti. Chi pensava che il “Campo largo fosse un gioco da ragazzi è andato deluso. Il Pd dopo essere entrato nel Governo Draghi non ha cambiato strategia seguendo i 5 Stelle sulla strada del giustizialismo piuttosto che cambiare progetto. A Facciolla probabilmente qualche dubbio gli affiora nella mente, soprattutto ora che i 5 Stelle si sono divisi e sono senza bussola. Facciolla sa bene che una volta finita la rabbia, alimentata dai grillini, restano i problemi sociali veri. A quelli bisogna andare dietro in cerca di recuperare quella fetta di assenteisti che anche in Molise rappresentano il 50% dell’elettorato. Solo se Facciolla riuscirà a stare dietro ai problemi che attanagliano i cittadini riuscirà a recuperare quella fetta di scontenti, anche del suo partito. L’accordo con i 5 Stelle è ancora tutto da interpretare. Al momento tutti tirano la corda: Letta e Conte a livello nazionale, Facciolla e Greco a livello locale. Un matrimonio difficile ma non impossibile solo che in politica contro natura non si può andare.

G.D.A.

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