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“Torniamo a Isernia per pagare le bollette dell’acqua”, il suggerimento a Volt



Vi ricordate lo slogan di Volt durante la campagna elettorale, “Io torno a Isernia per votare Piero Castrataro”?

Beh, pare che sia stato preso in prestito dal centrodestra isernino (e non solo) per incitare tutti coloro che sono tornati nella città pentra per votare Castrataro a pagare le bollette del servizio idrico tanto tanto salate. Non si placano infatti i malumori causati dall’aumento del canone dell’acqua.

Facciamo un riepilogo. Il primo a prendere le distanze, alcuni giorni fa, è stato Luciano Sposato Segretario della Federazione provinciale del PD: “Dopo oltre 2 anni durante i quali la pandemia ha colpito duramente, anche economicamente, i ceti più fragili, la situazione si è aggravata ulteriormente a causa del tanto noto quanto triste evento bellico, che sta facendo lievitare ulteriormente il costo di tutti i beni di consumo di prima necessità. In tale contesto, in queste settimane, le famiglie isernine si sono viste recapitare le bollette dell’acqua relative al biennio 20/21 in un’unica fatturazione. Va ricordato che a seguito di delibera consiliare numero 19 del 28 settembre 2020 il comune di Isernia si è dotato di un nuovo Regolamento del servizio idrico e di una Carta dei servizi che in modo articolato declinano ogni aspetto relativo all’erogazione di tale servizio. Nell’articolo 36, infatti, è contemplato che “il gestore è tenuto ad emettere un numero minimo di bollette nell’anno differenziato in funzione dei consumi medi anni relativi alle ultime tre annualità”. La scelta di emettere un’unica bolletta relativa ad un biennio risulta essere, a nostro avviso, non solo estremamente penalizzante sotto il profilo economico ma anche in palese contrasto con la normativa vigente”. Il Partito Democratico chiede quindi al Sindaco, alla Giunta, a tutti i Partiti e ai Movimenti presenti in Consiglio comunale di rimuovere tale provvedimento, evidentemente distante dalle politiche sociali che da sempre connotano il centro-sinistra e che indirizzano l’amministrazione a collegare i bisogni dei cittadini al sistema dei servizi e viceversa ma soprattutto a tutelare il loro benessere e la qualità della loro vita.

Seguono le lamentele di Stefano Testa della Lega: “Aumento delle tariffe astronomico per il 2022 e pagamenti che si accavallano con le rate degli anni 2020-21. L’improvviso arrivo, in questi giorni, delle bollette dell’acqua del primo quadrimestre 2022, che fanno seguito a quelle cumulative gli anni 2020-21, già finite al centro delle polemiche, determina una sottrazione di risorse insostenibili per le famiglie isernine già martoriate in questo periodo dal carovita, per l’ aumento di tutte le utenze e dei beni di prima necessità. Con questo aumento imposto, l’acqua a Isernia finisce per toccare quasi 2 euro al metro cubo. Altro che politiche sociali del centrosinistra. In un momento del genere l’amministrazione comunale dovrebbe essere vicina ai cittadini e fare un passo indietro”.

Da qui un comunicato dell’amministrazione comunale di Isernia che spiega il motivo di “questo comportamento” addossando la colpa agli amministratori precedenti: “La passata amministrazione non aveva fatturato il servizio per l’anno 2020-2021, costringendo questa amministrazione a procedere con un’unica fatturazione, per evitare così sanzioni che si sarebbero riversate sulla cittadinanza. Non una scelta ma un obbligo, derivante dal mancato adempimento degli oneri di fatturazione relativi al precedente biennio da parte della vecchia amministrazione”.

No, non ci sta il centrodestra a sentirsi accusato di tutto questo. Iniziamo con Linda Dall’Olio, consigliere di minoranza di Forza Italia:  “Leggendo il comunicato dell’amministrazione Castrataro, a mio parere anche poco opportuno e istituzionale nei toni, si rendono necessarie alcune precisazioni nel merito. Le tariffe del servizio idrico 2022 sono state fissate dalla NUOVA amministrazione Castrataro (e NON dall’amministrazione d’Apollonio) con delibera di Giunta n.91 del 31/05/2022. Queste tariffe risultano aumentate di circa il 30%.  E’ doveroso ricordare infatti che la precedente amministrazione non ha mai applicato questi aumenti che di certo avrebbero fatto comodo alle casse del Comune. Per quanto concerne invece la fatturazione degli anni 2020-2021, avvenuta tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, non si può parlare di ritardi poiché le normative vigenti prevedono che la riscossione degli anni precedenti possa avvenire entro due anni. Per di più, se vogliamo considerarlo al pari della guerra in corso, ricordiamo che il 2020 è stato un anno che, per via della pandemia, ha avuto un “peso” anche economico sulle tasche dei cittadini particolarmente rilevante e mentre si distribuivano i buoni pasto e i vari bonus per arginare tale difficoltà, forse non era il momento migliore per aggiungere altri tributi comunali da poter fatturare tranquillamente l’anno successivo. Bisogna infine ricordare che l’amministrazione d’Apollonio (insediamento 2016) dovette fare i conti con la mancata riscossione dei canoni idrici di ben 5 annualità precedenti! … . L’amministrazione precedente ha dovuto, quindi, in 5 anni di mandato, riscuotere di fatto 8 anni, rimettendo in pari tutto, evitando il danno erariale, evitando aumenti delle tariffe e “lasciando” per la fine del 2021 i soli anni 20/21”.

Passiamo ora a Nicola Moscato, ex consigliere comunale, che critica duramente il Pd chiedendo le dimissioni dei due assessori e di passare in minoranza: “… Con riferimento agli aumenti del ruolo idrico, la maggioranza comunale ha precisato che gli aumenti in tariffa sono imputabili solo ed esclusivamente alla passata amministrazione. Per amor di verità, esistono sempre le delibere di Giunta a fare chiarezza e confutare l’esatto opposto. Ci troviamo oggi di fronte ad un aumento generale di circa il 30% rispetto le tariffe passate. Questo è il disastroso risultato firmato dall’assessore al ramo Iannone con il beneplacito del Sindaco. La cosa più anomala è che anche il Partito Democratico di Isernia ha criticato la sua stessa maggioranza per i ruoli idrici notificati ai cittadini. Alla luce delle suddette critiche, se il PD godesse di una benché minima coerenza politica, dovrebbe far presentare le dimissioni ai due suoi assessori e passare in minoranza”.

Concludiamo con un nuovo commento da parte di Stefano Testa che torna di nuovo all’attacco dopo il comunicato dell’amministrazione comunale: “Ormai la politica si fa utilizzando comunicati sui social media; basta che l’amministrazione comunale trasmetta attraverso il proprio canale di informazione su facebook “ISERNIA INFORMA” un avviso perché questo data l’ufficialità della provenienza diventi agli occhi dei più la verità assoluta. Ma, sia che si occupi uno scranno in consiglio comunale o meno, bisogna essere sempre vigili rispetto alle dichiarazioni tese a confondere la verità a danno della collettività. È questo il caso delle tariffe idriche che da qualche giorno è all’attenzione dei cittadini di Isernia perché ex consiglieri comunali, consiglieri comunali in carica, segretari di partiti anche di maggioranza hanno scoperchiato la pentola delle falsità addotte dall’Amministrazione comunale per giustificare il perché degli aumenti per il 2022 ad Isernia. … Da un Sindaco giovane e brillante e dalla sua amministrazione, conoscendone le competenze, mi sarei aspettato che analizzato il problema avessero studiato i rimedi per ogni singola fattispecie. Sic stantibus rebus, è importante parlare della gravissima disaffezione che la cittadinanza a distanza di quasi un anno dal suo insediamento ha verso questa amministrazione, capace di rivedere i propri compensi ma incapace non solo di portare avanti le promesse elettorali ma anche di mostrare vicinanza alle fasce più deboli in un momento di difficoltà come questo. In conclusione mi auguro che questo ulteriore appello serva a smuovere le coscienze di Sindaco e giunta rispetto ai provvedimenti presi e che si addivenga quanto prima ad una soluzione”.

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