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Castrataro se ci sei batti un colpo!

Il primo cittadino di Isernia, Piero Castrataro



Nessuno l‘avrebbe mai immaginato che il sindaco Castrataro, definito il nuovo che avanza, potesse trovarsi in difficoltà dopo otto mesi dal suo insediamento. Il suo modo di comportarsi sta creando notevoli criticità all’interno della sua maggioranza. Attualmente il sodavo di Isernia viene difeso solo da qualche pedina della sua lista e da Volt di Federica Vinci, quest’ultima specialista nel trovare spazio sui social ma lontana anni luce dalla concretezza politica che è quello che si aspettano i cittadini di Isernia. Se Michele Iorio non si fosse messo di traverso alle scorse comunali il centro destra avrebbe vinto alla grande le elezioni al primo turno. Con la politica del “muoia Sansone con tutti i Filistei” portata avanti da Iorio si è permesso a Castrataro al ballottaggio di vincere le elezioni. Non è stato un voto reale ma un voto dopato. Lo sanno bene i cittadini di Isernia che per pigrizia non si sono recati alle urne al secondo turno. Isernia è sempre stata democristiana e con il passaggio alla seconda repubblica una città espressione di moderatismo di centro. La sinistra ha vinto solo quando il centro destra si è diviso. Ora anche il Pd, partito tradizionalmente radicato a Isernia, si è stancato delle prese di posizioni del sindaco Castrataro. L’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la vicenda dell’aumento dell’acqua.  I Democratici con i suoi esponenti di spicco Sposato, Veneziale, Bontempo e Sardelli non si sono trovati d’accordo sulle decisioni che ha assunto il primo cittadino. Troppo impopolari le sue scelte tanto che i cittadini già si pentono di averlo votato. Il PD sa di non poter rischiare in vista delle prossime regionali. Si sta verificando una forte scollamento tra i cittadini e alcune scelte di Castrataro, che il partito Democratico non può avallare, altrimenti rischia di fare una brutta figura in termini di consensi alle prossime elezioni regionali. Se Castrataro non condividerà le scelte con la sua maggioranza rischia di andare in rotta di collisione non solo con il Pd ma anche con altre pedine importanti della sua maggioranza che aspettano di vedere quali strategie sarà in grado di assecondare il sindaco dal volto sempre sorridente. Troppe promesse non mantenute da Castrataro verso alcuni esponenti della sua maggioranza stanno alzando l’asticella del malcontento. Dall’opposizione finalmente si stanno muovendo in tanti, da Linda Dall’Olio a Raimondo Fabrizio, da Giovancarmine Mancini a Marco Amendola. Stranamente non si sente e non si vede Mena Calenda. Probabilmente troppo presa dai problemi regionali dove da assessore sorprende con le sue scelte ondivaghe. Le proteste arrivano anche sui social, terreno fertile di Federica Vinci che a sua volta sta subendo duri attacchi non solo dai consiglieri di minoranza ma anche da numerosi cittadini. Una cosa è l’effimero della politica un’altra la concretezza. Cosa ha fatto, in questi otto mesi, per i giovani l’assessore, nonché vicesindaco, Vinci? Quanti posti di lavoro è riuscita a creare? La risposta è sotto gli occhi di tutti. Poco, anzi niente. Tra poco si entra nel vivo dell’estate e qualcuno riuscirà a ubriacare le masse con qualche iniziativa nel centro storico. Ma la politica è un’altra cosa. Ci piace ricordare che Isernia ha avuto esponenti di spessore a Palazzo San Francesco: Enrico Santoro, Mario Lancellotta, Erennio Izzi, Tito Laurienzo, Ettore Di Domenico, Gabriele Biello, Domenico Testa, Edilio Petrocelli, Michele Iorio, Gabriele Melogli, Marcello Veneziale e altri per finire anche a quei consiglieri che rappresentavano a pieno titolo le borgate: Camillo Di Pasquale, Angelo Patriarca, Marcello Furioso e Michelangelo Pietrangelo che ha lasciato troppo in fretta l’eredità al figlio. Anche questi consiglieri che rappresentavano a pieno titolo le borgate di Isernia, con il loro modo semplice di affrontare la politica cittadina, avevano quel quid che oggi invece i loro eredi non hanno. Erano politici d’altri tempi espressione del vero sentimento dei cittadini di Isernia. Oggi la politica è lontana anni luce da quei tempi. La terza repubblica, tanto invocata, lascia molto a desiderare. Sarebbe opportuno mettere in atto le contromosse per tornare a intendere la politica nel vero senso alla parola.

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