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Carcere, Di Giacomo(S.PP.): Riflettori accesi sul caso Giulia Ligresti per ingiusta detenzione ma chi si occupa delle altre donne “anonime”?

Il sindacalista Dott. Aldo Di Giacomo



Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa di Aldo Di Giacomo, Segretario Generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria

 

“E’ da giorni che quotidiani e media nazionali si occupano del caso dell’imprenditrice Giulia Ligresti, alla quale è stata riconosciuta un’ingiusta detenzione di 16 giorni di carcere. Capisco che è una donna di successo e quindi che i riflettori sono accessi sulla sua storia. Ma chi si occupa, invece, delle donne “anonime” e degli uomini “anonimi” che sono stati ingiustamente in cella per periodi molto più lunghi?”. È l’interrogativo del segretario generale del S.PP. – Sindacato Polizia Penitenziaria – Aldo Di Giacomo sottolineando i dati del “fenomeno ingiusta detenzione”: più di 30mila casi di “errori giudiziari” in 30 anni, con una media di mille l’anno; 50 euro di risarcimento ogni minuto per “ingiusta detenzione”, per una spesa complessiva vicina al miliardo di euro (27 milioni di euro l’anno.

Una vera e propria situazione di inciviltà indegna per un Paese occidentale. Nella “speciale” classifica degli errori giudiziari tra le città con il maggior numero di casi indennizzati sette su dieci sono al Sud con Napoli (101 casi nel 2020, con il record di 5 anni di ingiusto carcere), Reggio Calabria (90), Bari (68), Catanzaro (66) e nella graduatoria delle città dove lo Stato ha speso di più in risarcimenti ai primi tre posti ci sono Reggio Calabria (circa 8 milioni di euro complessivi), Catanzaro (più di 4,5 milioni) e Palermo (4,3 milioni).

Nel 2021 i casi di ingiusta detenzione sono stati 565, per una spesa complessiva in indennizzi di cui è stata disposta la liquidazione pari a 24,5 milioni di euro. Tutto questo accade – commenta Di Giacomo – mentre nessuno risponde degli “errori giudiziari” e la Ministra Cartabia appare sempre più “incartata” dalle vicende relative alle riforme che sembrano sempre ad un passo dalla conclusione per tornare, come nel gioco dell’oca, ala casella di partenza. È anche
questa la prova provata dell’incapacità della politica di dare risposte ai problemi del sistema giudiziario e di quello penitenziario. Basterebbe prendere esempio dal Belgio dove lo Stato spende in risarcimento circa 20 volte in meno dell’Italia. E chi sa se la Ministra che non ha mai dato risposta ai nostri appelli questa volta risponda alla Ligresti per avviare un autentico confronto sulle emergenze del sistema penitenziario”.

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