Campobasso, Monopattini elettrici : quasi 7mila euro di danni ai mezzi, la nuova società che gestisce il servizio potrebbe lasciare?
Maggio 23, 2022
Pnalm. “Cento e più…milioni di anni di Geologia del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise!”
Maggio 24, 2022

Pnrr è corsa contro il tempo



Senza l’attuazione del Recovery Plan l’Italia rischia la recessione.Finché c’è stata la pandemia nessuno metteva in discussione la necessità di un nuovo debito a sostegno della crisi. Ora, purtroppo, siamo nel pieno di una crisi senza eguali, con un problema grosso come l’Everest: l’inflazione. È necessario che l’intera casse dirigente prenda atto del contesto che stiamo vivendo. Negli ultimi due anni è stato possibile tenere in vita l’economia con un sostegno universale. Oggi non si può più. Le famiglie più vulnerabili sono quelle che spendono di più in benzina ed elettricità, e anche in Molise ce ne sono tante. Ma a meno di un mese dalla scadenza, molti dei 23 traguardi del Pnrr, chealla verifica dello scorso 2 novembre risultavano non conseguiti, avranno bisogno ancora di qualche passaggio prima di essere definitivamente chiusi. Ricordiamo prima di tutto a noi stessi tutte e sei le missioni del piano che sono “in carico” a diverse amministrazioni centrali. Si tratta in alcuni casi di riforme fondamentali, in altri di provvedimenti che devono creare le condizioni per l’attuazione del Pnrr, in altri ancora di veri e propri investimenti. È il caso di ricordare che se il nostro Paese non facesse tutti i suoi compiti a casa, sarebbe automaticamente a rischio la prima rata da 24,1 miliardi. La seconda area riguarda le condizioni definite nel Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR) che dovranno essere rispettate nel 2022 per avere accesso ai quasi 50 miliardi di finanziamenti europei previsti per quest’anno. Ce ne sono un centinaio, e 59 di queste richiedono l’approvazione da parte del Parlamento. Con tutta questa carne al fuoco, anche una coalizione coesa avrebbe seri problemi di implementazione, figuriamoci una in cui convivono le due anime del centrosinistra e di parte del centrodestra. E, per giunta, in un anno preelettorale. L’attuazione del Pnrr è essenziale. Ma l’iter va molto ma molto a rilento. La Commissione europea ha usato il pugno duro nei confronti dell’Italia visto che il Pnrr non risulta lo strumento più valido per raccogliere le sfide del futuro. Ad esempio, se non si approverà in Senato entro maggio il ddlConcorrenza, sarà a rischio un obiettivo fondamentale del Pnrr.C’è chi teme un effetto imbuto e chi ritiene inevitabile il sovrapporsi delle scadenze. Nel programma dei bandi e avvisi relativi ai progetti del Pnrr c’è un grande affollamento da qui al 30 giugno 2022. È il prodotto di una tabella di marcia serratissima che impegna i ministeri su più fronti. La conseguenza può essere una certa difficoltà a presentare più progetti validi su fronti diversi ma a distanza di pochi giorni. La paura è tutta qui. Riusciranno i nostri eroi a rispettare i tempi? Si ha, quindi, la responsabilità, nei confronti dei cittadini e dell’Europa, di rispettare il cronoprogramma. È proprio da qui ripartirà l’agenda del governo. Nella consapevolezza che l’impresa è difficile, perché per “mettere a terra” gli investimenti bisogna fare bandi, coinvolgere enti locali e soggetti privati. A rallentare la macchina già lenta a causa dell’infinita burocrazia italiana i tanti nodi politici che non giovano alla ripresa economica del nostro Paese.

G.D.A.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *