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Dentro il Partito Democratico ci sono due anime: da una parte coloro che hanno seri dubbi sul cosiddettocampo largo” con voci sempre più ricorrenti sull’inaffidabilità politica dei grillini; dall’altra chi ritiene naturale che si sia in una fase di dibattito e di discussione in cui è naturale che ci siano posizioni diverse e dunque più propensi ad allearsi con Greco e Manzo. Il bello sarà vedere chi tra i due schieramenti riuscirà a imporre il nome del candidato alla Presidenza della Regione Molise. Al momento Pd e 5 Stelle sono in fase di attesa. Entrambi aspettano le mosse dell’avversario. Greco, Primiani e Nola gettano acqua sul fuocofacendo intendere che non ci sono spaccature. Ma sotto sotto pensano in tutti i modi come poter essere rieletti in ConsiglioRegionale dato che l’aria che spira non è più quella di quattro anni fa e i sondaggi pongono i grillini in una posizione diversa dalle aspettative. Anche da parte Pd Facciolla e Fanelli, che rappresentano due anime diverse del partito, continuano a punzecchiarsi e a sostenere che c’è la volontà di scegliere il miglior profilo per ricoprire un ruolo importante per guidare la Regione nei prossimi cinque anni. Entrambi evitano con molto diplomazia le domande ingombranti dei giornalisti. Non ci sembrano infastiditi perché ritengono di trovarsi di fronte a discussioni naturali, in una fase di dibattito forte ma senza tensioni particolari. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, con una tempesta che la quieta molisana non placa. Un po’ come il centro destra dove a cadenza quasi mensile c’è chi si diverte a rompere gli equilibro in senso al Consiglio regionale. Ma se Toma, la sua giunta e i consiglieri a lui vicino dicessero più spesso ai disturbatori di turno di smetterla, appellandosi direttamente ai molisani, qualcuno ci penserebbe almeno cento volte prima di essere quello che minaccia di ritirare la fiducia per car cadere il Governo di centro destra. L’immagine più distorsiva è che alcuni presentano ancora il lato poco propositivo della loro azione politica. Anziché cercare il dialogo si prova a forzare la mano in ogni momento. E ogni occasione è buona per ergersi a protagonisti di una politica ridotta ai minimi termini.

G.D.A.

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