Campobasso. Al teatro Savoia l’associazione “i senza appello” con “Processo alle Favole”

Lungaggini burocratiche e processi infiniti non sono cosa nuova nella penisola italiana. E se è vero che molto spesso i processi durano più di quanto dovrebbero, è vero anche che mai si era assistito ad un processo che aspettava di dare i suoi colpevoli da quasi un secolo e mezzo.

Ma la legge è uguale per tutti, ed è arrivato il momento di far sedere sul banco degli imputati degli insoliti impuniti della storia. Il gatto e la volpe, mangiafuoco, il lupo cattivo, sono al centro di queste bizzarre dispute giudiziarie scritte ed interpretate dall’associazione “i senza appello”, accolti nella splendida cornice di un teatro savoia tutto esaurito.

Magistrati e avvocati molisani nella vita, così come sul palco scenico, consegneranno alla giustizia i protagonisti delle favole di collodi, ma non senza delle pieghe inaspettate. Il gatto e la volpe hanno davvero raggirato pinocchio? Mangiafuoco è davvero colpevole di sequestro di persona? Il lupo cattivo ha davvero importunato cappuccetto rosso e la sua “povera” nonnina?

“E vissero tutti felici e contenti”, o quantomeno soddisfatti dalla giustizia. Le favole avranno il loro lieto fine, ma non aspettatevi nulla di scontato, perché qui il finale sarà riscritto. “Processo alle Favole” è una commedia che fa divertire, che rende i personaggi delle fiabe reali e ancor più eccentrici che nella fantasia del Collodi, ma studiata anche per insegnare che nella vita reale non esiste una verità assoluta, non ci sono buoni e cattivi, il bianco e nero sfuma in una tavolozza di colori che danno vita ad un quadro difficile da interpretare.

Michele Messere