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Comuni in ginocchio, l’editoriale di G.D.A.



Chi pensa che Putin sia un pazzo logorroico ci trova pienamente d’accordo, siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Ma chi pensa sia uno stupido, proprio no. Lui per il momento sta logorando Europa e Stati Uniti. È una strategia ben precisa che alla lunga porteranno i paesi occidentali a non reggere all’aumento dei prezzi. Quando Putin dice: “La Russia non sarà isolata” sa bene di trovarsi di fronte alla devastazione dell’economia russa ma anche davanti all’aumento dell’energia e dei beni di prima necessità che prima o poi manderanno in tilt le economie dei paesi europei. L’inflazione senza freni è l’arma su cui punta Putin che la usa consapevolmente come arma di guerra per arrivare a un negoziato finale. C’è poi il boomerang delle sanzioni che secondo alcuni strateghi dovevano servire a piegare Putin. Ma i loro effetti non vanno diretti al cuore della Russia che macina profitti sull’energia. E il Cremlino, sicuro che i paesi europei non potranno fare a meno del suo gas, rilancia il rublo. In tutto questo caos a pagarne le conseguenze sono i Comuni italiani alle prese con i contributi relativi agli oneri energetici per fronteggiare la pandemia e i complessi compiti connessi all’attuazione del Pnrr. La tensione tra i sindaci e il Ministero dell’Economia è molto alta. Ora il rischio è che tutti i Comuni arrivino con il fiato corto dopo aver anticipato il Pnrr nella ripresa degli investimenti. Tra i sindaci molisani l’unico a non avere perplessità è il primo cittadino di Isernia Piero Castrataro che sui fondi del Pnrr crede molto. Negli altri centri monta la protesta contro il Governo dei Migliori. Alle prese con il caro energia, la pandemia e l’accoglienza degli ucraini e opere previste per il Pnrr i Comini non riescono a far fronte alle spese. Vogliono più soldi dal Governo. Senza un intervento normativo, i bilanci di molti Comuni rischiano di andare in squilibrio. Del resto, l’inflazione sta devastando i bilanci comunali e le risorse stanziate fino a oggi sono poche. Nei centri più grossi della nostra regione da Campobasso a Isernia, da Termoli a Venafro, da Bojano ad Agnone il costo dell’energia è cresciuto a dismisura e per la gestione dei profughi ricevono poco o niente. Purtroppo, il male che affligge il Paese è la crisi dei partiti, cominciata quando i contenuti politici sono stati separati dai contenitori. Servirebbero partiti capaci di riportare le ideologie tra la gente, che al momento non ci sono. Ecco la spiegazione logica dell’allontanamento della gente dalle urne. Ormai un italiano su due non va a votare e questo la dice lunga sulla disaffezione della gente dalla politica. Ora con i fondi che arrivano al conta gocce per i Comuni le cose si complicano ulteriormente.  Occorre agire per la crescita attraverso riforme e investimenti e con una opportuna flessibilizzazione del Pnrr. La situazione è difficile. Ieri una pensionata di Campobasso che ha pagato 600 euro di bolletta su 750 di pensione mi sembra una cosa illogica. Ci sono famiglie che o pagano la bolletta o fanno la spesa.  Il Governo dei migliori ancora non si è reso conto della gravita della situazione. Sempre più famiglie sono in povertà trovandosi di fronte ad aumenti esponenziali non sostenibili più. L’Istat ha ribadito che l’inflazione è il rischio principale per la crescita. Con salari e stipendi fermi se le famiglie dovranno pagare tanti soldi in più per le bollette non avranno i soldi a sufficienza per fare la spesa.

G.D.A.

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