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Di nuovo spente le lampade votive elettriche al cimitero di Campobasso. Le famiglie dovranno pagare ugualmente il servizio che non c’è stato?

Lampada votiva elettrica spenta su una lapide. Accanto il lumino a batteria.



Ci segnalano che da circa una settimana hanno smesso di nuovo di funzionare le lampade votive delle lapidi al cimitero di Campobasso, ricorderete che lo stesso problema si era verificato anche nel periodo dal 31 gennaio al 20 febbraio circa ma per questioni differenti. Infatti lo spegnimento dei lumini elettrici la durante il mese di febbraio era stato causato da una questione più burocratica in quanto il Comune di Campobasso a decorrere dal primo Gennaio 2022 sarebbe dovuto subentrare nell’intestazione del contratto di fornitura di energia elettrica necessaria ad alimentare le lampade, cosa che non fu fatta tempestivamente ed il 31 gennaio fu interrotto il contratto di energia elettrica intestato alla vecchia azienda che gestiva il servizio e la manutenzione del cimitero cittadino. Ci vollero più di venti giorni affinché l’elettricità fosse nuovamente attivata e le lapidi dei cari defunti non fossero più al buio, anche se il servizio non è ha funzionato regolarmente, numerose sono state le interruzioni della energia infatti. Ad oggi invece, ne torniamo a parlare poiché è da più di una settimana che le lampade votive sono spente, in quanto ci sarebbero gravi problematiche sull’impianto elettrico del cimitero che creerebbe delle anomalie facendo saltare la corrente. Attualmente sul posto stanno lavorando gli elettricisti del Comune per cercare di riparare l’impianto e far tornare a funzionare l’illuminazione delle lapidi.

Quello che ci stiamo chiedendo è se le famigli dei defunti, dovranno comunque pagare al Comune la fornitura della energia elettrica. Infatti per poter avere le lampade votive elettriche sulla lapide del proprio caro, i parenti debbono pagare anticipatamente l’impiego della corrente elettrica in un unica soluzione per tutti mesi dell’anno. Speriamo che l’amministrazione comunale non caricherà il costo dei primi quattro mesi dell’anno per la fornitura della energia elettrica che non c’è realmente stata e chi ha potuto ha provveduto posizionando luminai a batteria sulle lapidi.

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