Si è svolto ieri pomeriggio, lunedì 3 Aprile, il tavolo di confronto della coalizione di centro sinistra in vista delle prossime Regionali. Come annunciato l’incontro di ieri non sarebbe servito all’individuazione del nome del candidato presidente ma la riunione era improntata più che altro sul reciproco confronto tra le varie forze in campo sulle strategie e le alleanze da adottare in vista dell’imminente scadenza elettorale.
Subito dopo la conclusione del tavolo molte sono state le ricostruzioni giornalistiche circolate che in un modo in un altro accreditavano o davano per spacciati profili di eventuali candidati proposti nel corso della riunione. Secca e diretta la replica da parte di tutti gli intervenuti al tavolo, “ nessun nome è stato vagliato in questa riunione, adesso i partiti si confronteranno singolarmente, per incontrarsi in un tavolo comune il prossimo giovedì”, queste le uniche dichiarazioni rese dagli intervenuti.
Ebbene se nomi non sono stati fatti, anche se ci sembra strano in considerazione di quelli che sono gli sviluppi che stiamo per raccontarvi, non si capirebbe il perché Andrea Greco, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale, abbia dichiarato ai colleghi di primo piano Molise in serata di ieri di rinunciare ufficialmente alla propria candidatura nella lista del Movimento. Ricordiamo che Andrea Greco soltanto la scorsa settimana aveva annunciato la propria indisponibilità alla candidatura come Presidente per la coalizione del campo largo, per evitare eventuali ostacoli che la stessa avrebbe creato all’interno della coalizione. La notizia di oggi della sua rinuncia addirittura ad essere candidato anche come consigliere regionale per il Movimento, e con le motivazioni addotte dal Greco sul perché di questa rinuncia, ovvero l’accusa nei confronti del coordinatore regionale Antonio Federico cioè quella di star facendo cadere tutti i veto e dunque l’identità del movimento stesso per riuscire a tutti costi a saldare l’accordo con il PD, sul serio pericolo che questo comporti il consegnare di nuovo la regione alla destra.
Se pur ermetiche le dichiarazioni di Andrea Greco dicono molto della situazione che sta attraversando il campo progressista molisano e degli sviluppi sicuramente interessanti che si sono avuti in questi giorni e che si concretizzeranno sicuramente già a partire dalla prossima riunione di giovedì e che adesso come da molto tempo avevamo ricostruito e ricostruiremo nuovamente.
Greco aveva posto dei paletti imprescindibili sull’alleanza con il PD, e cioè, mai l’ingresso del terzo polo all’interno della coalizione, mai la candidatura nelle liste del campo progressista gli attuali consiglieri della maggioranza Toma, ma soprattutto il vestito più importante di tutti era quello del mai con Patriciello.
Ebbene cari lettori possiamo affermare oggi, alla luce delle dichiarazioni e della decisione di Andrea Greco di non essere neanche candidato come semplice consigliere regionale tra le fila del Movimento, per le motivazioni da lui stesso addotte, quasi con certezza che il tavolo del campo largo stia diventando un tavolo di trattative in senso solo a raggiungimento dell’obiettivo della conquista e della spartizione del potere regionale, non importa in che modo, non importa con quali compromessi, non importa con quali programmi non importa con quali compagni di viaggio. A questo punto siamo ancora più convinti che la grande ammucchiata del centrosinistra e non solo, come avevamo scritto da tempo sulle colonne del nostro quotidiano, sta realmente prendendo vita. Nel concreto possiamo dire che sul tavolo c’è sicuramente l’ingresso del Terzo Polo all’interno della coalizione, con lo spettro che a tirare i fili dei centristi molisani sia proprio l’europarlamentare Aldo Patriciello, eclissatosi dal proprio ruolo e dalle interlocuzioni che ha sempre avuto con la coalizione di Centrodestra, con lo scopo di riposizionarsi e posizionare i suoi fedelissimi all’interno delle liste di azione Italia viva che si schiereranno unite a quelle dei 5 Stelle e del Partito Democratico.
Se realmente questo dovesse accadere, andrà di certo riconosciuto ad Andrea Greco un merito per la coerenza ed il coraggio di rimanere fedele ai propri principi e dalle proprie idee che hanno ridato la sua azione politica in questi ultimi cinque anni.