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Consiglio Regionale: Di Sandro (FDI) rientra tra i banchi dell’Assise a seguito della sentenza della Cassazione sulla surroga.



E’ in corso da questa mattina, 7 Marzo, l’ultimo Consiglio regionale del Molise di questa legislatura in forma ordinaria, infatti da oggi e fino alle prossime Elezioni regionali convocate per il 24 e 25 Giugno, l’Assise potrà riunirsi solo in casi di “urgenza” come ad esempio l’approvazione del bilancio che dovrebbe essere effettuata entro il 30 Aprile prossimo. Al momento però non c’è nessuna certezza in merito e di conseguenza come previsto dalla norma il Consiglio odierno segna la fine dei lavori d’aula della dodicesima Legislatura della nostra Regione.

Come oramai noto da giorni, la seduta odierna, è stata tutt’altro che una seduta ordinaria con la quale sarebbe dovuto calare il sipario sui lavori del Consiglio dopo 5 anni, e sancendo di fatto l’inizio ufficiale della campagna elettorale per le prossime Regionali di giugno. Ad agitare parecchio le acque della politica nostrana sopratutto nel Centrodestra ma anche nel Movimento 5 Stelle ci ha pensato la Cassazione la scorsa settimana tramite il pronunciamento delle sentenze definitive riguardanti i ricorsi presentati da alcuni personaggi politici di Centrodestra che a causa dell’approvazione della legge abrogativa della surroga, provvedimento approvato da questo Consiglio regionale a circa due anni dall’inizio della Legislatura in corso con i voti favorevoli della maggioranza, ad eccezione di Michele Iorio, ma anche di quelli del gruppo pentastellato, di fatto venivano estromessi dalla carica di Consigliere che ricoprivano essendo subentrati ad eletti dello stesso partito nominati Assessori i quali, secondo la vecchia norma, accettando la carica in Giunta divenivano incompatibili con quella di Consigliere e per conseguenza dovevano lasciare lo scranno in Consiglio facendo subentrare al proprio posto il candidato immediatamente successivo per numero di preferenze della stessa lista che non aveva raggiunto i voti necessari ad essere eletto. Insomma per semplificare la vecchia norma prevedeva il subentro del primo dei non eletti della lista una volta che un consigliere eletto della stessa veniva nominato in Giunta dimettendosi dalla carica di Consigliere per eliminare l’incompatibilità tra i ruoli. Nel mezzo di questa legislatura quindi il Consiglio Regionale ha deciso di abrogare questa norma, la surroga, eliminando di fatto l’incompatibilità tra il ruolo di Assessore e quello di Consigliere e di conseguenza eliminando anche il subentro in consiglio di supplenti dei consiglieri nominati Assessori. La proposta di modifica della norma ovviamente venne portata in Consiglio per essere discussa e votata, e come abbiamo detto sopra grazie ai voti di parte della maggioranza di Centrodestra e grazie ai voti favorevoli del M5S venne approvata e messa immediatamente in esecuzione. Ne è conseguito che tutti i Consiglieri subentrati per supplire ai colleghi di partito nominati Assessori vennero immediatamente estromessi dalla carica che ritornava agli eletti Consiglieri. Ovviamente la levata di scudi fu immediata, e molti degli estromessi dal Consiglio per effetto della nuova norma hanno intentato ricorso contro la legittimità della nuova legge. Come noto alle cronache per molti ricorrenti i primi due gradi di giudizio hanno riconosciuto la legittimità della nuova legge regionale e dunque facendo restare fuori dal Consiglio i ricorrenti. La settimana scorsa però c’è stato il colpo di scena inaspettato che ha scosso le acque della politica regionale, infatti la Cassazione chiamata a pronunciarsi sul ricorso intentato dall’ex Consigliere Antonio Tedeschi (PPI), ribaltando le due sentenze precedenti ha stabilito che l’estromissione del Tedeschi dal Consiglio fosse illegittima in quanto la nuova legge sulla surroga approvata in corso di Legislatura non può avere effetto immediato entrando in vigore dalla successiva Legislatura. Tramite questa sentenza, Antonio Tedeschi ha visto riconoscere le proprie ragioni e grazie alla stessa doveva essere reintegrato nella carica di Consigliere. A distanza di un giorno la medesima sentenza è stata espressa dalla Corte anche in merito al ricorso promosso da coordinatore regionale di FDI, mai entrato in Consiglio in questa Legislatura poiché la nomina ad Assessore di Quintino Pallante è successiva all’approvazione della nuova legge, ma come sentenziato per Tedeschi anche Di Sandro doveva essere reintegrato in Consiglio regionale vista la non applicabilità della abrogazione della surroga in questa legislatura. Gli altri Ex Consiglieri esclusi dovranno invece aspettare il pronunciamento delle sentenze definitive in merito ai propri ricorsi e dunque non potevano essere convocati per la seduta odierna.

Come noto, Vincenzo Niro, nella giornata di ieri 6 Marzo ha presentato le dimissioni dal proprio ruolo di Assessore della Giunta Toma, rientrando così nella Carica di Consigliere Regionale impedendo il rientro nell’Assise di Tedeschi. Niro ha motivato la propria azione come un atto dovuto e di responsabilità, in quanto Tedeschi nei giorni successivi alla sentenza di Cassazione ma anche in precedenza, aveva manifestato posizioni contrarie e di forte critica sia alla Giunta Toma ma nei confronti di tutto il Centrodestra. Niro dunque ha presentato le proprie dimissioni per rivendicare ed affermare la collocazione politica del partito che rappresenta, evitando che tramite l’ingresso di Tedeschi si potessero verificare azioni dannose per la maggioranza e tutto il Centrodestra.

Per quanto riguarda il coordinatore regionale di FDI, invece, come da copione nella seduta di oggi è rientrato tra i banchi di Palazzo D’Aimmo in quanto l’Assessore Pallante non ha ritenuto di dover optare per le dimissioni dalla carica assessorile, non impedendo dunque il rientro di Di Sandro in Consiglio, anche se come risaputo la posizione del coordinatore e di parte dei Consiglieri del partito della Meloni in Molise non è di certo allineata a quella della coalizione di Centrodestra che governa la nostra Regione e fortemente critica nei confronti dell’intera Giunta e dell’operato di Toma cosa che è stata pienamente confermata dall’intervento che Di Sandro ha effettuato proprio questa mattina appena insediatosi, un intervento di oltre 15 minuti incentrato su una dura critica principalmente sull’operato del Presidente Toma ma anche della Giunta. Unica nota propositiva nell’intervento di Filoteo Di Sandro è stata la parte conclusiva dell’intervento dove ha dichiarato che nonostante la posizione fortemente critica, questa non influenzerà le posizioni e le promesse sulle quali poggia la coalizioni, rispettando dunque la linea che Fratelli d’Italia sta portando avanti.

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