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Micaela Fanelli (PD): “La mancata approvazione del bilancio previsionale blocca un miliardo e mezzo di investimenti”.



Le imprese regionali, costrette a subire i gravi danni prodotti dall’assenza di visione e progettazione di questo governo regionale, sono l’emblema di un Molise dell’era Toma letteralmente paralizzato nelle sue politiche di sviluppo più importanti.

È questo il quadro a tinte fosche che emerge andando a spulciare cosa sta accadendo in una Regione che, invece di trarre vantaggio dal momento positivo che, di qui a qualche mese, potrebbe caratterizzare gli investimenti in Molise, continua a vivere in un immobilismo che blocca tutto l’indotto del tessuto produttivo regionale.

Alcuni fattori di contesto come la guerra in Ucraina che impediscono le delocalizzazioni verso Est, così come un orientamento inverso alla globalizzazione che va nella direzione di una valorizzazione degli investimenti nei Paesi con un welfare adeguato e, soprattutto, il ritorno del Molise in obiettivo 1  che configura il nostro territorio come una realtà locale in cui si può investire con maggiori vantaggi economici e fiscali, sta aiutando moltissimo gli investitori a guardare a un Molise sempre più attrattivo. E tutto ciò si esplica nei fatti, se pensiamo ai numerosi progetti che aspettano la valutazione da Invitalia, attraverso i cosiddetti contratti di sviluppo. Di questi 8 sono già in corso a diversi stadi, per un totale di circa 4 miliardi e mezzo di euro.

Sappiamo bene come la principale delle misure riguardi ovviamente l’investimento della Gigafactory Stellantis (più di 3 miliardi di euro). Un investimento fondamentale per lo sviluppo e l’occupazione, ma che porta con sé ulteriori leve di sviluppo che, andando oltre la creazione del nuovo stabilimento, inciderebbero in maniera positiva sull’innovazione, sulla formazione e sulla ricerca, nonché sui benefici economici in capo alle comunità locali. Dunque, solo per fare un esempio concreto e reale all’interno delle iniziative già finanziate, stiamo parlando di un progetto che potrebbe certamente fare da traino a un’ulteriore serie di investimenti sulla costa e nell’area industriale di Termoli, avvantaggiati in questo caso dalla Zona Economica Speciale (ZES) che la Regione Molise avrebbe il dovere di incoraggiare fortemente, così come dovrebbe avere il dovere di spingere sulla cosiddetta zonizzazione della ZES, per la quale si è ancora in attesa di un Decreto della Presidente Meloni, pronto sin dal tempo del Governo Draghi.

Invece il Governo regionale che fa? Non solo non pigia sull’acceleratore del Decreto nazionale, ma resta del tutto privo di una struttura amministrativa capace di affiancare e promuovere questa forma di sviluppo e soprattutto non approva il bilancio previsionale e, quindi, non consente il cofinanziamento che sbloccherebbe un miliardo e mezzo dei fondi nazionali ed europei.

Resta in piedi la struttura di Sviluppo Italia a cui la Regione Molise ha assegnato, come soggetto intermedio, l’attuazione dell’Asse 1 del POR.

Ma tutte le misure previste per le imprese molisane beneficiarie del fondo FESR (di cui si allega di seguito il riepilogo dettagliato) – sono ferme.

Come già spiegato, il motivo principale riguarda risorse che richiedono un cofinanziamento da parte della Regione. Cioè i fondi europei e nazionali possono essere attivati, solo se la Regione stanzia la quota parte propria. Ma senza il Bilancio previsionale questo passaggio non può avvenire

E allora ci chiediamo perché non si dia il via all’iter per l’approvazione del Bilancio? La risposta è ovviamente e drammaticamente palese: il governo Toma non lo approva perché, dopo aver portato i libri contabili del Molise in Tribunale e dichiarato il fallimento della regione, non ha nemmeno più una maggioranza in Aula.

E tutto questo significa solo una cosa per le imprese del Molise, che restano due volte vittime del disastrato governo locale, perché oltre a subire l’assenza di una struttura amministrativa regionale che accompagni, autorizzi e promuova lo sviluppo di questa terra, devono anche patire gli effetti drammatici di una politica che antepone i propri dissidi interni all’economia di una regione le cui imprese non possono godere di aiuti per la mancanza del Bilancio previsionale.

E gli effetti rischiano di essere pericolosissimi per tutte le aziende regionali, dalle più grandi alle più piccole, di fatto impossibilitate a trarre vantaggi dagli aiuti che gli spettano di diritto.

Così mentre la nostra regione con uno spot approda sulle reti nazionali durante il Festival di Sanremo, il notevole esborso di denaro pubblico per pubblicizzare la ventesima regione non produrrà nessuna ricaduta positiva sul nostro territorio, dove il governo regionale in tutti questi anni ha già ampiamente mostrato tutta la sua incapacità sul tema delle politiche di sviluppo.

È questo il Molise del centrodestra, dove la qualità della pubblica amministrazione dalla funzione di traino agli investimenti ha assunto il ruolo di una zavorra che blocca il presente e il futuro del nostro territorio.

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