Isernia, i 100 anni di Ermenegilda Apollonio
Ottobre 10, 2022
Agnone, trasporto pubblico per studenti delle contrade. Il sindaco Saia: “Trovato accordo con la sindaca di Belmonte del Sannio per l’utilizzo del loro scuolabus”
Ottobre 10, 2022

Isernia. Addio a Fernanda, anima vitale e nobile del volontariato



Non sembra ancora possibile. Sono trascorsi quattro giorni dall’improvvisa scomparsa di una donna esemplare come Fernanda Fidenzio e l’intera comunità di Isernia non riesce ad accettare questa ingiusta e improvvisa perdita.

La docente di Storia dell’Arte in pensione, che ha dedicato la vita a diffondere la cultura della donazione di sangue e della solidarietà, ieri è stata salutata da tante persone che hanno gremito la chiesa di Santa Maria Assunta, a Isernia.

Nelle parole del parroco, don Berardino Di Silvio, la sintesi delle tante attività intraprese dalla professoressa in favore del prossimo e, ai piedi del pulpito, i gonfaloni delle sezioni comunali dell’Avis. Tutti hanno voluto accompagnare la presidente provinciale Fidenzio nel suo ultimo viaggio, tributandole il loro ringraziamento.

Ad abbracciare Nino e Luca, l’amato marito e il figlio, e tutta la famiglia, anche lo staff del CSV Molise, da sempre grato alla gentilezza e alla disponibilità di Fernanda Fidenzio.

Qualità, queste, che ha voluto ricordare Gian Franco Massaro, presidente del Centro di servizionell’accorata lettera che ha dedicato all’amica Fernanda, letta di fronte a una commossa platea.

Ecco il testo della lettera:

«Cara Fernanda,
sarebbe per me semplice oggi, in ossequio al ruolo, rivolgere un saluto istituzionale, un riconoscente ruolo associativo, un pur valido e significativo ricordo umano.
Ma per questo, in modo altrettanto certo, tradirei nella retorica il mio compito.
Nessuno di noi avrebbe mai immaginato questo passaggio, il repentino volgere della tua presenza, l’insondabile vincolo del destino. Rubando il tempo a una possibile riflessione, a un doveroso e sperato confronto, al tentativo di rendere logica l’incomprensibile casualità del declino.
Ci accomunava l’Avis, radice non casuale di una appartenenza ma poi la vita ci ha riservato, prima che un rapporto associativo, un’amicizia e una stima profonda. Un reciproco rispetto culturale ed etico, un modo di operare che nell’opposto dei nostri caratteri, si armonizzava e concretamente si completava nell’agire e confrontarsi con schiettezza e rispettosa lealtà, ottemperanti poi nelle visioni e nelle progettualità.
Personalmente, colgo il senso di questo distacco nella sgomenta percezione d’un abbandono. Nel vuoto della solitudine, nell’incompiuto declinare dell’incredulità che cerca di esorcizzare la realtà.
Per questo, torno solo oggi, per rendere ragione attraverso un reverente saluto, al volere di continuità che mi anima che ci anima.
Umanamente, quando si perde un’amica, si percepisce e si misura immediatamente un vuoto, un senso di disperazione e stordimento, un disagio profondo.
Oggi, cara Fernanda, siamo venuti in tanti, con lo stesso piacere dell’incontro, con lo stesso animo e gli stessi sentimenti, a renderti onore e con la presunzione di proiettarci al futuro senza chiuderci entro il limite d’una memoria.
E non poteva essere altrimenti, ripensando alla vitalità e vivacità che sempre ti hanno accompagnata e con le quali, in ogni occasione, caratterizzavi la tua presenza in una logica di generosità e disponibilità, che contribuiva a far emergere le tue doti umani e personali.
Per tutti noi sei stata una valente collaboratrice, una testimone coerente, a volte sorella maggiore, ferma, determinata e sempre disponibile al confronto.
Nella tua esperienza di impegno sociale hai sempre saputo incarnare i valori della solidarietà, della condivisione e dell’attenzione all’altro, soprattutto i più bisognosi, significandole con il tuo esempio, la tua lealtà e umiltà d’animo, la semplicità della tua azione silenziosa e costante, l’abnegazione e lo spirito di servizio.
Tutto quello che resta di te è racchiuso nei nostri ricordi. I ricordi sono il ponte tra questa vita e l’eternità che ci aspetta tutti. L’Avis con i suoi dirigenti ed ogni singolo donatore, intendono oggi ringraziarti ed esserti sinceramente riconoscenti. A me il compito di esprimerti questi stai d’animo e di formularli con pari sentimento di affetto, gratitudine e solidarietà».

Al termine della funzione religiosa la benedizione, gli applausi e i palloncini rossi dell’Avis volati in cielo, come un gesto che ha voluto restituire alla presidente Fidenzio solo una piccola parte dell’amore e dell’affetto infiniti che lei ha regalato agli altri.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *