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La campagna elettorale è partita ed è già infuocata



Per la prima volta la campagna elettorale sarà sotto l’ombrellone. I partiti sono stati spiazzati dalle dimissioni di Mario Draghi e dovranno fare in fretta per completare il mosaico delle candidature. I politici, non avendo sufficiente tempo per far conoscere i loro programmi agli elettori, faranno di tutto per appoggiarsi a una campagna elettorale molto aggressiva. Perprima cosa bisognerà decidere gli indecisi che sono sempre più radicati. La seconda mossa sarà sollecitare la propria base elettorale. Ma in una campagna elettorale striminzita come questa che stiamo per affrontare c’è poco da stare allegri. Sarà una campagna breve, anzi brevissima, una corsa al voto talmente rapida da richiedere strategie precise. Sarà una campagna elettorale basata sull’odio? Sulla distruzione dell’avversario? Io non credo. Chi lo farà si suiciderà. Un buon inizio l’abbiamo avuto in questo primo assaggio di campagna elettorale con la sinistra che ha già cominciato ad agitare lo spettro del pericolo fascista in caso di vittoria di Gorgia Meloni. Speriamo che in Molise una cosa del genere non avvenga. Sarebbe molto riduttiva per il centro sinistra una campagna ossessivamente concentrata solo e soltanto su questo ritornello. Si ha la sensazione che dentro il Partito Democratico molisano i conti non tornano se Facciolla vuole aprire ai grillini contro natura. È inutile dire ai quattro venti di essere stato il partito che ha sempre sostenuto Draghi, il primo della classe della scolaresca dell’uomo forte dei poteri forti, se poi in Molise il suo segretario anziché guardare a un progetto più ampio non ha il coraggio di dire che cosa vuole e dove vuole andare. Anzi il coraggio lo ha avuto, quello di aprire ai grillini Ma la base non ci sta. Un clamoroso autogol. Anche Letta probabilmente ha storto molto il muso. Farebbe bene Facciolla, che finora si era comportato da politico navigato ed esperto, a non ripetere la solita litania degli ultimi decenni quella che si debba votare contro qualcuno, anziché per qualcosa. La politica è fatta di atti concreti. Chi più ne ha avrà forti probabilità di successo. In meno di due mesi dal voto vincerà chi riuscirà a far presa sulle corde emotive degli elettori. Basta che non si vada contro natura.  

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