Penso che Mario Draghi, arrivato a Palazzo Chigi per risollevare e sorti di un paese in ginocchio, non meritasse un finale del genere. Il suo Governo è caduto pur senza un reale voto di sfiducia. Pur avendo dalla sua un’esperienza che ci viene invidiata da tutto il mondo, il banchiere prestato alla politica è stato mandato a casa senza tanti complimenti e senza un grazie. Draghi ce l’ha messa tutta per affrontare le tre grandi criticità del momento: la pandemia, la crisi economica e quella sociale. Molti lo hanno ribattezzato il “predestinato”. Qualcuno pensava che potesse rimanere a Palazzo Chigi anche oltre la legislatura. Draghi ha avuto molti torti ma è stato un leader munito d’indiscutibileautorevolezza. Lui ha assistito, suo malgrado, alla commedia della politica italiana che sta degenerando il Paese. Ecco spiegato il motivo per cui la metà degli italiani non va più a votare. Invece si voterà in autunno, cosa che non si è mai verificata finora. Si parla di domenica 25 settembre. Da questo scenario il partito che esce con le ossa rotte è il Movimento 5 Stelle che ha dato la stura al centro destra di presentarsi alle prossime politiche come super favorita, almeno secondo i sondaggi. La leadership di Conte è destinata a essere messa in discussione. Molti guardano a Virginia Raggi come nuova leader dei grillini. Conte ha creato forti malumori in quei grillini rimasti a guardare impassibili alla fine della legislatura. Una situazione che appare critica anche per il Pd. Anche se Letta sta cercando di far cadere la responsabilità della caduta di Draghi sul centro destra. Ma lui sa bene che i fuochid’artificio sono stati iniziati da Conte. Letta, spinto dai suoi fedelissimi, lascerà al loro destino i 5 Stelle e stringerà un patto con le forze di centro, tra cui Renzi e Calenda, scegliendo i candidati che saranno proposti dalle segreterie regionali, candidati legati a territorio. Con le elezioni anticipate si realizza l’incubo di molti parlamentari che non riusciranno a essere riconfermati nella prossima legislatura. La prossima legislatura i posti alla Camera scendono da 630 a 400, al Senato da 315 a 200. Si è già in campagna elettorale. I sondaggi danno vincente la coalizione di centro destra. SE si votasse oggi Fdi, Fi e Lega vincerebbero. L’ultimo sondaggio di Swg assegna al centro destra unito il 46%, oltre dieci punti percentuali al di sopra della sommatoria di Pd, M5s e Articolo Uno; ma in politica può accadere semprel’inverosimile. Come a esempio quanto è accaduto al Comune di Isernia. Anche i parlamentari molisani eletti quattro anni fa tra cui Antonio Federico rischiano di rimanere con il cerino in mano datoche ora devono ben guardarsi dall’elettorato molisano che non è più quello di quattro anni fa. Quindi anche la rielezione di Federico è a forte rischio. Gli altri tre posti dovrebbero essereappannaggio del PD e del centro destra. Il fatto che le elezioni politiche si terranno in una data distante dalle regionali permetterà a Vittorino Facciolla di fare un pensierino per il Parlamento, lasciando via libera alle regionali alla sua amica Micaela Fanelli. Nel centro destra si è ritrovata l’unità. Fratelli d’Italia, da sempre all’opposizione, ha accolto a braccia aperte la decisione di Forza Italia e Lega di non seguire più Draghi. In Molise un posto lodeciderà Aldo Patriciello che ha uno stretto rapporto con Silvio Berlusconi. Molto probabilmente Annaelsa Tartaglione opterà per un collegio sicuro in Lombardia. Sono queste le voci che girano da diverso tempo. L’on. Tartaglione è una delle fedelissime di Berlusconi e molto probabilmente avrà questo privilegio dato che si eleggeranno 200 parlamentari in meno. Gli altri posti al Senato e alla Camera saranno appannaggio di persone molto vicine all’entourage dell’ala governativa del Consiglio Regionale. Non è escluso che anche Michele Iorio possa essere candidato al Senato, in quota Fratelli d’Italia, dove in passato è stato già eletto. In questo modo si ricucirebbe lo strappo con Toma che insieme i suoi amici sarà costretto a votarlo. Iorio, se eletto, concluderebbe nel migliore dei modi la sua carriera politica. Salvatore Micone sta mangiandosi le mani. Se non si fosse messo di traverso alla maggioranza di centro destra alla Regione Molise, avrebbe potuto chiedere un posto alla Camera e nessuno si sarebbe messo di traverso. Con le sue ultime esternazioni ha rovinato i suoi rapporti con gran parte del centro destra. Non sappiamo se Toma e i suoi assessori gli daranno il placet. Comunque sia, il centro destra punta a ritrovarsi di nuovo unito e pronto a dire la sua sia alle politiche d’autunno che alle Regionali della prossima primavera.