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Draghi si è dimesso. Elezioni il 25 Settembre. Iniziano i preparativi politici anche in Molise in vista della campagna elettorale lampo



Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi questa mattina, il quale dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato, ha reiterato le dimissioni sue e del Governo da lui presieduto. E’ quanto scritto nel comunicato letto dal Segretario generale della presidenza della Repubblica Ugo Zampetti.

Il risultato delle dimissioni irrevocabili di Draghi e del suo governo sono diventate inevitabili dopo la giornata convulsa e le conclusioni della giornata di ieri in Senato, dove il Premier dimissionario si è recato con ‘intenzione di rimettere in moto il patto di unità nazionale che teneva insieme lega,pd, m5s, fi ed altri sperando in una prosecuzione del suo mandato. Purtroppo il tono delle sue dichiarazioni e le picconate molto dure riservate al centrodestra ed in particolare alla Lega, ma anche e sopratutto ai 5 Stelle, che di questa crisi lo ricordiamo sono gli autori, ha fatto in modo che Salvini, Cesa e Berlusconi imponessero l’output al banchiere dichiarandosi disponibili a proseguire soltanto se dalla compagine di governo fossero stati esclusi i 5 Stelle definiti inaffidabili ed irresponsabili. Nel pomeriggio Draghi si è recato nuovamente a Palazzo Madama per la sua replica e per il voto. Una replica che non ha lasciato spazio a dubbi, il Premier non ha avuto nessuna intenzione di modificare alla compagine governativa e sopratutto letto tra le righe, ha chiesto la piena autonomia sui temi della nuova agenda che avrebbe dettato. E così andati al voto, Forza Italia, Lega e quel che resta dei 5 Stelle hanno lasciato l’aula, facendo si passare la fiducia ma rendendo politicamente inagibile il proseguimento della legislatura. Continuando, per prassi, Draghi alle ore 09 di questa mattina si è recato alla Camera dove ha chiesto la sospensione della seduta al presidente Fico per recarsi al Colle a rassegnare le sue dimissioni irrevocabili. Salito al Colle il Premier ha informato il Presidente Mattarella della sua decisione e della irrevocabilità delle sue dimissioni. A questo punto Mattarella potrà lasciare Draghi ed il suo Governo in carica per il disbrigo degli affari correnti, a breve scioglierà le camere e dovrebbe indicare nel 2 di Ottobre la data delle elezioni.

Un prologo certamente inaspettato dunque quello che si è sviluppato ieri e si è concluso oggi, nel quale non molti riponevano fiducia. il discorso di draghi ha prodotto immediati effetti politici molto evidenti, e cioè il ricompattamento del centrodestra che a questo punto non ha più temi sui quali scontrarsi, consapevoli del fatto, che in questa campagna elettorale insolita ed estiva dovranno fare di tutto per convincere gli italiani della compattezza ritrovata per far confermare dalle urne quello che i sondaggi indicano e cioè la vittoria schiacciante della compagine guidata da Berlusconi, Meloni e Salvini. Altro scenario che però risulta essere poco chiaro è quello del famoso campo largo ovvero l’alleanza tra PD e 5 Stelle che sembrava finita, ma una serie di incontri svoltisi in questi giorni tra Conte, Speranza e Letta, hanno riacceso una piccola fiammella di speranza.

Ovviamente tutta questa situazione si riverbera anche sulla politica di casa nostra, portando buone novelle sicuramente al centrodestra ed anche a Donato Toma, che da questa situazione vedranno gioco forza riunirsi i tavoli nazionali dei partiti per scegliere i candidati e conseguentemente fare le liste, e di conseguenza si dovranno per forza esprimere in merito ai nomi e a quali partiti spetterà indicare il nome dei candidati presidenti nelle varie regioni al voto. Molti esponenti locali del centrodestra sembrerebbero già ai nastri di partenza per iniziare quanto prima la volata con la speranza di approdare in parlamento, ma vista la riduzione dei seggi non sarà da escludere che sopratutto sul maggioritario verrano imposti candidati calati dall’alto.

Se il centrodestra ride, il centrosinistra molisano certamente non piange ma si trova certamente in una situazione inauspicabile. Crediamo che nessun esponente della sinistra Molisana credesse fino a ieri che la legislatura parlamentare sarebbe terminata così in fretta e d in questo modo. Quindi adesso si apre un bivio per il campo largo molisano, prenderà vita o resterà soltanto un progetto ideale irrealizzabile con queste condizioni. Di certo peseranno molto le scelte a livello nazionale, ma non escludiamo che ci sarà un confronto serrato anche a livello locale per questa eventualità.

Ci prepariamo insomma ad un’estate già rovente a causa delle altissime temperature, ma che lo sarà ancora di più poiché infuocata da una campagna elettorale che sicuramente sarà senza esclusione di colpi per nessuno, e che magari ci riserverà sorprese inaspettate.

Noi saremo qui per raccontarvele.

 

Gaia Cosco

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