Tristezza, senso di vuoto, sgomento, rammarico, dolore, senso di colpa. Non si possono descrivere i sentimenti di tutta la gente presente al funerale del piccolo Nicola, morto folgorato da un palo della pubblica illuminazione a Montenero di Bisaccia.
Una serie di sentimenti che passano dalla profonda tristezza alla rabbia. Quando muore una persona, ed in questo caso un ragazzino che si affacciava alla vita, mancano le parole.
Non si può morire a 13 anni e non si può accettare una cosa così. Dove poi? In un parchetto che DEVE essere un posto sicuro. Dove tutti noi lasciamo i nostri bimbi, nipoti, cuginetti divertirsi.
Il nostro pensiero va al papà Fabrizio e alla mamma Luana. La morte di un figlio è devastante, si piange per la perdita della sua esistenza, per ciò che avrebbe potuto vivere e per il suo futuro mancato.
Un’ intera comunità, e non solo, si è stretta intorno ai genitori ed ai parenti cercando di alleviare una sofferenza che nessuno dovrebbe provare.