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Isernia, l’ Ospedale nuovo è fantomatico ma lo smantellamento dell’attuale è reale. La nota del PCL



Pubblichiamo nota del PCL

Il governatore regionale-commissario dell’attuale giunta delle destre, nel mentre propaganda “l’ospedale nuovo a Isernia” (allo stato fantomatico), nella realtà fattuale prosegue nel graduale depauperamento di quello esistente.
Ed infatti, proprio la sera in cui nell’aula consiliare di Isernia Toma sbandierava l’ ospedale nuovo, il suo dirigente generale della ASREM chiudeva assurdamente medicina nucleare causando gravissimi disagi agli utenti, che magari dovevano rimediare alla struttura privata più vicina o comunque affrontare onerosi e disagiosi viaggi a Campobasso (per chi poteva).

Il tutto nel contesto che, ormai da tempo, stanno denunciando anche gli operatori e medici dell’Ospedale di Isernia: il pronto soccorso e la maggior parte dei reparti rimasti sono a rischio collasso per carenza grave di personale e posti letto. Per non parlare degli effetti deleteri di turni massacranti e rinuncia – peraltro a nostro avviso illegale – agli elementari diritti da parte di chi vi lavora.

Occorre insomma essere ben vigili, perché l’idea dell’ospedale nuovo di Isernia, allo stato non concreta, potrebbe anche essere un diversivo del potere regionale per arrivare invece alla sostanziale chiusura dell’ospedale attuale, magari sostituito con qualche struttura minore, in funzione di un ospedale unico regionale, così indebolendo drasticamente i servizi e presidi sanitari essenziali sul territorio ed in generale, oltre che per il bacino di utenza dell’area di Isernia. Sicché ci ritroveremmo non solo senza il nuovo ospedale, ma pure senza quello attuale.
La verità è che mentre si sfascia la sanità pubblica aumentano i profitti e l’assorbimento enorme di risorse pubbliche da parte della sanità privata e del profitto, la cui bussola non è la salute come diritto universale, la medicina territoriale, la qualità del servizio, ma il lucro privato.

Cosa ne è, ad esempio, dei 46 milioni e 155 mila euro stanziati e non ancora utilizzati del Fondo investimenti in edilizia sanitaria destinati all’Ospedale di Isernia (ex art.1 comma 95 L.145/2018 GURI del 04/10/2021 ALLEGATO A del Decreto)? E perché l’utilizzo di questi questi fondi parte dal solo 2029 e dovrebbe ultimarsi solo nel lontano 2033?
Perché non riaprite subito medicina nucleare, perché non provvedete con urgenza a dotare l’Ospedale di Isernia del personale necessario, perché non ammodernate ed adeguate strutture e macchinarti potenziandole, per garantire in modo universale un diritto fondamentale ed elementare come quello della salute in base alle esigenze reali del bacino di utenza ? Perché non sviluppate le attività di formazione e di lavoro nel settore anche in sinergia con l’Università?
Dunque, Toma e Florenzano rispondano pubblicamente.

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