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Il Pd molisano conteso tra un Re e una Regina



L’esito delle prossime elezioni ammnistrative, la vicenda delle decisioni dei partiti a livello nazionale che stanno per dividersi la fetta delle Regioni dove si voterà il prossimo anno, Lombardia, Lazio e Molise, le forti frizioni tra le anime del Pd molisano, impongono l’apertura di una seria riflessione sullo stato del Partito democratico in Molise. Una riflessione che metta capo all’apertura di una nuova fase di riorganizzazione e rilancio del partito stesso. Sappiamo benissimo che all’interno di un partito costretto a stare all’opposizione per una legislatura in massa tutti si dirigono verso quel potere per non perdere consensi. Poco importa cosa si stia facendo a favore dei cittadini, importa solo il mantenimento del potere. Ed è quello che sta accadendo all’interno del Pd molisano. È in atto una vera e propria guerra fredda tra i due consiglieri regionali: Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli. Tra i due c’è una divisione e una visione diversa della politica del partito. A decidere tutto saranno i membri del partito. Saranno loro da Termoli a Venafro a far cessare la guerra fredda oppure passare da quella fredda a una guerra interna vera e propria in vista di eventi futuri. Che tra Facciolla e Fanelli non ci sia un buon rapporto politico lo sanno anche le pietre. Fanelli è molto nervosa perché sa bene che è in netto svantaggio rispetto ai consensi di Facciolla. Quattro anni fa la politica riccese prese molti voti in Provincia di Isernia. Questa volta se bene che ne prenderà pochi in quanto la provincia pentra porrà sul piatto della bilancia Carlo Veneziale, Stefano Buono, e la sempre verde Maria Teresa D’Achille che da decenni partecipa a tutte le competizioni regionali senza mai essere eletta. E non si esclude che possa scendere in campo anche Caterina Cerroni, segretaria nazionale dei giovani del Pd che sta molto a cuore del segretario nazionale Letta. Ecco il motivo del nervosismo della Fanelli, anche se non da a dimostrarlo. Chi invece è sicuro di sé è Vittorino Facciolla che ha un solo ostacolo davanti: Andrea Greco. A Roma i grillini hanno chiesto la candidatura a presidente della Regione Molise per un loro rappresentante.  Facciolla non è preoccupato perché alla fine Greco si tirerà indietro. Dopo la sconfitta del 2018, quando tutti i pronostici e i sondaggi erano a favore di Greco, riteniamo che oggi i grillini lascino campo aperto al Pd. Se si vuole lasciare aperta la porta che conduce al Paradiso i 5 Stelle devono capire che l’aria che spira non è più dalla loro parte. Devono solo cercare di limitare i danni. Bisognerà ora capire le scelte che farà il Partito democratico. Facciolla al momento è l’uomo forte del partito. L’unica che fa finta di non capirlo è Micaela Fanelli. Ma in politica contano i numeri. E i numeri sono tutti dalla parte di Facciolla. L’individuazione chiara delle responsabilità per lo stato di salute del Partito passa attraverso la nuova fase in cui il Pd attraverso le sue varie articolazioni possa tornare ad ascoltare i suoi militanti e mettersi al servizio dei cittadini molisani.

G.D.A.

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