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Politica regionale, l’intervista del Direttore di OP Molise a Patrizia Manzo (M5S)



Terminata la sessione di approvazione del bilancio di previsione 2022 in Consiglio Regionale, sono iniziate, e non così sotto traccia, le grandi manovre singole e di coalizione in vista delle elezioni regionale del 2023. Avevamo intervistato durante una seduta del Consiglio Regionale la consigliera piddina Micaela Fanelli, che i rumors, danno come una delle papabili candidate alla Presidenza della Giunta regionale Molisana. Oggi, invece, intervistiamo la consigliera pentastellata Patrizia Manza che da oramai due legislature siede tra gli scranni di Palazzo D’Aimmo e da molti indicata come la vera candidata della coalizione PD-M5S alla carica di Presidente della Regione.

Sul Bilancio quale la vostra posizione, quali osservazioni?

Il Bilancio è il cuore dell’attività istituzionale, è l’anima di un progetto politico, ciò che mette in atto le potenzialità dell’agire amministrativo e fa sì che si possa raggiungere l’obiettivo che ci si è dati. Il documento finanziario che è uscito dall’Aula di Palazzo D’Aimmo è, purtroppo per il Molise,  una sommatoria di richieste, di strepiti provenienti dai banchi della maggioranza ai quali è stata prestata attenzione. Non è quello che avrebbe dovuto e potuto essere ma, diciamoci la verità, in questi quattro anni non è mai stato costruito un documento di visione, di prospettive, di strategie. Senza dimenticare come si è arrivati a quella votazione, tra frizioni interne che di fatto sono la prova inconfutabile che le richieste provenienti dai banchi della maggioranza dovevano essere soddisfatte altrimenti, tutti a casa. Ovvio che questo metodo porti alla deriva una classe politica che in quattro anni non è stata capace di produrre che pochissimi atti legislativi, che vivacchia alla giornata, che non ha capacità programmatoria e che conseguentemente da parte nostra non può trovare alcun accoglimento.

Già qualcuno potrebbe essere pronto a fare il passaggio all’interno del vostro Movimento in  vista delle regionali dell’anno prossimo?

In linea generale, il Movimento non chiude le porte a chi intende impegnarsi, portare la propria esperienza professionale all’interno delle Istituzioni, a chi condivide i principi e le regole che ci siamo dati. Auspico ovviamente che ci sia tanto interesse nei confronti di un modo di fare politica all’interno delle Istituzioni che guarda solo ai molisani e alle loro esigenze.

Avete avuto contatti con qualcuno? Con chi?

Come ho spesso avuto modo di rimarcare pubblicamente,  stiamo dialogando al nostro interno e nel perimetro di un ‘campo largo’ così come viene definito, ma ci confrontiamo serenamente anche all’esterno. Metterci in contatto quindi con tutti coloro che condividono un’azione politica diretta e impegnata a preservare la nostra terra dallo spopolamento, a programmare un futuro ecosostenibile, a tutelare il nostro patrimonio ambientale e storico senza dimenticare le nostre eccellenze agroalimentari ma al tempo stesso pronti ad affrontare con coraggio, determinazione e soprattutto competenza le sfide e le opportunità che ci riserverà il prossimo futuro.

All’interno del suo Movimento  si fida di tutti?

Per me fare politica significa, anche e soprattutto, fidarsi e affidarsi: gli elettori che scelgono si fidano di quella persona che individuano come la migliore per rappresentare le proprie istanze. All’interno di un Movimento ci si fida degli altri e ci si affida nel senso che insieme si può davvero fare la differenza, ognuno con le proprie peculiarità.

La posizione del Movimento 5Stelle è unitaria? Sarà unitaria anche nei fatti?

Credo che sia davvero troppo presto per poter rispondere alla sua domanda con cognizione di causa. Gli scenari politici nazionali sono molto fluidi, come lei sa bene.

E’ solo un tutti contro Toma, oppure anche all’interno della coalizione di csx ci sono nodi da sciogliere?

Il confronto è apertissimo, ci sono i partiti storici del campo largo, ci sono i movimenti civici che hanno sempre offerto spunti di discussione interessanti e sui quali aprire riflessioni comuni. Una cosa è certa: per me, per il Movimento che rappresento in Consiglio regionale non potrà mai esserci convergenza su candidati che provengano dall’area che oggi guida la Regione Molise. Né trasformisti, né opportunisti.

E’ certo che voi ed il Pd competerete uniti alle regionali del 2023?

Al momento il confronto è aperto, come le dicevo, sul programma delle azioni da fare per il Molise. Mancano 12 mesi esatti al voto, le certezze di oggi potrebbero essere smentite anche domani mattina. E i molisani non meritano mezze verità o impegni che poi non vengono mantenuti. Lavoriamo per un campo largo sui principii che ci uniscono e sui valori che vogliamo portare all’interno dell’Istituzione.

Il candidato alla presidenza della Giunta regionale sarà del Pd o dei 5Stelle ed in ogni caso si faranno le primarie o chiederete il voto sulla vostra piattaforma di voto elettronico per la scelta del candidato?

Tutto è in divenire, come può immaginare. Non c’è un identikit partitico o di genere, c’è una idea-progetto che vogliamo tutti, ne sono certa, sia la più utile per il Molise. La nostra regione  merita molto di più ma per realizzare un futuro positivo e più giusto dobbiamo abbandonare le logiche feudali o addirittura clanico-patriarcali che tuttora imbrigliano le dinamiche politiche regionali e partire da un modo diverso di “fare le cose”.

Simone Rocco

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