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Impianti energetici impattanti, la nota della Consigliera regionale Fanelli (PD)



Perché la Regione Molise vuole favorire l’insediamento di parchi eolici e impianti di produzione energetica altamente impattanti su territori, che invece dovrebbero essere tutelati da un punto di vista naturalistico e ambientale?

Perché una delle più belle zone del Fortore deve essere deturpata, senza che chi possa intervenire muova un dito per evitarlo?

Perché Donato Toma e la maggioranza di centrodestra hanno bocciato l’ordine del giorno e l’emendamento presentato dal Partito Democratico in sede bilancio, che chiedeva di approvare il provvedimento di individuazione delle aree non idonee alla produzione di energia da fonti rinnovabili, così come previsto dal DL 199/2021?

E perché in Consiglio regionale non ancora si discute la nostra mozione che chiede di attivare in Regione, di concerto con la Soprintendenza dei Beni Ambientali ed Archeologici in Molise, l’iter per la dichiarazione di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art 136 comma 1 lettere a) e d) del Decreto legislativo n. 42/2004 l’area ricompresa fra, la strada vicinale Mazzocco ad est e la strada vicinale Cerignano ad ovest, individuata al foglio di mappa catastale n. 60 del comune di Riccia, per le valenze ambientali, culturali e per il belvedere naturale presente?

C’è un’intera popolazione che, da mesi, chiede, inutilmente alla Regione di intervenire. E faccio un appello a tutti i cittadini e ai comitati interessati affinchè si facciano sentire non solo nei confronti delle amministrazioni comunali, ma soprattutto nei confronti dei vertici regionali, verso coloro che possono davvero intervenire, ma che nonostante tutte le nostre sollecitazioni, restano fermi e silenti. Come assenti e disinteressati si sono dimostrati nell’ultima sessione di bilancio, cassando tutte le nostre proposte.

E sordi, Donato Toma e la sua Giunta, restano anche rispetto agli atti specifici in Consiglio regionale, presentati sempre dal Partito Democratico, che indicano la strada da seguire per tutelare ambiente, territorio e popolazione, ma che evidentemente non incontrano l’interesse della Giunta e della maggioranza di centrodestra. Così insinuando il dubbio fondato o di scarsa comprensione del problema o, peggio, di inerzia e disinteresse per impianti che cambieranno per sempre il volto del territorio e la qualità della vita delle popolazioni interessate.

Il tempo utile per impedire questo ennesimo disastro, a Riccia come in tutte le altre zone naturalistiche molisane, è ormai agli sgoccioli. Per questo è indispensabile agire subito, “costringendo” la Regione ad indicare le zone non idonee alla produzione di energia da fonti rinnovabili e mettendo in campo ogni strumento legislativo e politico per salvaguardare il Fortore e tutto il territorio regionale.

E se da via Genova continueranno a fare orecchie da mercante, è indispensabile ed urgente unirsi e portare la protesta sotto i palazzi del potere, evitando lacerazioni e dissidi tra noi che perseguiamo il medesimo obiettivo: tutelare il nostro territorio.

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