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10 maggio 1933 – 10 maggio 2022 Guglionesi ricorda gli orrori per costruire la pace



Il 10 maggio 1933, 40 mila persone si radunarono in Openrnplaz di Berlino per ascoltare l’impetuoso discorso del ministro della propaganda, il nazista Goebbels, e per “gettare alle fiamme i libri degli ebrei e degli istigatori del popolo”. Tra i testi dati alle fiamme c’erano anche gli scritti del poeta ebreo del XIX secolo Heinrich Heine – fino a quel momento amato in Germania – il quale nel 1820 aveva scritto: “Là dove bruciano i libri, prima o poi bruceranno anche gli esseri umani”.

A quel gesto, dal sinistro valore simbolico, seguirono infatti le leggi razziali di Norimberga (1935) e una crescente persecuzione degli ebrei che culminò con il loro sistematico sterminio, pianificato e attuato agli inizi degli anni 40.
Ma perché ricordare queste pagine oscure? “E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo”: con queste parole Primo Levi sottolineava l’importanza del “ricordo” e della memoria in un momento in cui le parole sembra perdano il loro significato e vengano utilizzate addirittura (la cosiddetta denazificazione) per giustificare una “ingiustificabile” guerra che ci sta riproponendo morti e distruzione, stragi e forni crematori.
Le parole e la testimonianza di Primo Levi sono quindi drammaticamente attuali e possono aiutarci a conoscere il passato per costruire un futuro “migliore”.

Martedì 10 maggio dalle ore 9.00, grazie all’Amministrazione Comunale di Guglionesi, al Parco Letterario e del Paesaggio “ F.Jovine “, all’Arci cittadina, presso i locali adiacenti la scuola di musica (siti nella Villa comunale “Castellara”), ricorderemo, insieme agli studenti dell’Istituto Omnicomprensivo di Guglionesi, la sconvolgente vergogna dei campi di concentramento e delle leggi razziali per allontanare, come indicato dalla sen. Liliana Segre, “la tentazione dell’indifferenza verso le ingiustizie e le sofferenze che ci circondano“.

Attraverso la mostra biografica su Primo Levi, composta da 30 tavole disegnate da Alessandro Ranghiasci e commentate da Matteo Mastragostini, ripercorreremo il racconto e le riflessioni di un testimone esemplare di uno degli avvenimenti più strazianti della storia europea. L’illustrazione della mostra sarà animata ed accompagnata da una ricca documentazione storica e da alcune bellissime testimonianza offerte, in questi anni, dalla nostra “concittadina” Liliana Segre.

La scelta del 10 maggio non è casuale perché: con la cultura si costruisce la pace.

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