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L’Isernia Calcio punta al ripescaggio



Quest’anno è andata così. Il prossimo anno il presidente dell’Isernia Calcio il prof. Francesco Paolo Traisci non commetterà gli errori commessi quest’anno. A partire dalla scelta dell’allenatore e dei giocatori che a inizio di stagione ha lasciato molto a desiderare. Isernia è una piazza molto esigente. Se la squadra va bene, risponde. In caso contrario non ne vuol sapere. Traisci ha cominciato a capire la piazza d’Isernia. Per prima cosa il prossimo anno sarà bene cambiare denominazione. I troppi nomi non piacciono e a nostro avviso vanno cambiati. Basta un solo nome: Isernia Calcio e nulla più. Non ce ne voglia alcuno ma l’identità calcistica viene prima di ogni altra cosa. Ci permettiamo di dare dei semplici consigli perché Traisci ci sembra una persona perbene. Era dai tempi di Carrino che non si vedeva un volto così tranquillo. Il suo più stretto collaboratore Palmegiano è un braccio molto valido e insieme possono iniziare a programmare il futuro. Peccato per quei risultati di inizio stagione che hanno finito per comlpicare la vira a tutti.  La vittoria della Coppa Italia regionale rappresenta un punto di partenza. Di lui si intuisce subito l’impostazione seria che ha dato alla società, dei suoi rapporti con chi gli sta di fronte. L’Isernia, prima del suo arrivo da Roccasicura, pareva un cantiere a cielo aperto. Non appena ha messo piede nel capoluogo ha iniziato a lavorare per i tifosi ed a costruire la squadra per il futuro. Ha dato lezione di umiltà a tutti. Traisci ha iniziato così una poderosa campagna di rafforzamento prima di Natale quando si è accorto degli errori commessi da qualche sua persona di fiducia. Da quando è arrivato lui a <Isernia non tira più aria da Gerusalemme liberata. Prima del suo arrivo l’Isernia era una squadra senza gioco e forse ci vorrà ancora del tempo. Un po’ alla volta ha messo da parte qualche giocatore che non fa al caso dimostrando di andare contro corrente con molto coraggio. Il credo del calcio moderno con il nuovo allenatore De Bellis è stravolto rispetto a quello del suo predecessore, pur restando a volte noioso e con poche emozioni. Ma le vittorie ottenute in altri tempi non sarebbero mai arrivate. Dopo anni di vacche magre i tifosi vogliono la serie D. Quest’anno gli è sfuggita sul campo ma potrebbe ottenerla col ripescaggio se riuscirà a entrare nelle simpatie delle sfere alte del calcio italiano. Lui è una persona molto conosciuta e stimata e questo potrebbe aprirgli qualche spiraglio nel ripescaggio. Lui vorrebbe vincere tutte le gare ma in campo  ci vanno i giocatori. Per ricevere bisogna dare. Il senso unico non esiste. E’ di poche parole il presidente Traisci ma ci sembra un tipo che bada molto al concreto. Dai suoi stretti collaboratori vuole essere informato su tutto. Intanto il futuro cosa ci attende? In attesa che il campionato finisca e il ripescaggio una chimera occorre programmare la prossima stagione. Sarà eccellenza o serie D, la cosa da fare è “ristrutturazione totale”. Sembra il titolo di un film di Arnold Schwarznegger. Ma del famoso attore nel team del presidente Traisci non c’è accostamento alcuno. Occorre non deludere le attese dei tifosi che sono pronti a sottoscrivere una cambiale in bianco con la scritta “Abbiamo fiducia in te”. E ci congediamo sulle note verdiane di un “brindiamo brindiamo” cui i tifosi biancocelesti, anche se non tutti, sono tornati a credere. La fiducia deve meritarsela. Si, lui può. Il presidente sa di poter contare su una buona macchina. Noi tra un po’ lo sapremo. Soprattutto se proverà in tutti i modi il ripescaggio. Incrocia le dita presidente Traisci: i tifosi sognano la serie D.

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